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Storia di Monzo, la challenger bank valutata 2 miliardi di sterline

Fondata nel 2015 da cinque amici che lavoravano in una banca tradizionale, Monzo è un modello per tutte le new bank: mobile first e mobile only, permette di aprire un conto corrente in pochi minuti. È uno dei pochi unicorni fintech d’Europa e adesso sta tentando lo sbarco negli Stati Uniti. Alleandosi con una banca…

Pubblicato il 17 Ott 2019

monzo

Si presenta come la banca mobile-first e mobile-only: Monzo è una new bank mobile che permette di aprire un conto in pochi minuti. Una challenger bank cresciuta in fretta, diventata un unicorno e con una storia di successo.

La storia di Monzo

Fondata a Londra nel 2015 da Tom Blomfield, Jonas Huckestein, Jason Bates, Paul Rippon e Gary Dolman, Monzo (che inizialmente era stata chiamata Mondo) ha iniziato la propria attività con un’app e una carta prepagata gratuita, diventando una delle prime challenger bank britanniche e ottenendo immediatamente un enorme successo. Nel febbraio 2016 ha stabilito il record per la campagna di crowdfunding più rapida del mondo raccogliendo l’impressionante cifra di un milione di sterline in soli 96 secondi sulla piattaforma di investimenti Crowdcube. E nell’aprile 2017 ha ottenuto dall’autorità bancaria britannica la licenza di operare come società bancaria senza restrizioni. Stabilendo nel frattempo un altro record: il mese successivo Monzo ha annunciato che, nei due anni dalla fondazione, i suoi 200mila clienti erano arrivati a spendere 250 milioni di sterline attraverso le carte prepagate della società.

Come funziona Monzo

Un successo clamoroso, quello di Monzo, che si spiega con l’estrema facilità d’uso, con la flessibilità e con l’assenza quasi totale di costi del servizio. Il conto corrente si apre infatti online, e una volta scaricata l’app sullo smartphone diventa immediatamente operativo, mentre dopo pochi giorni viene inviata a domicilio la carta di debito. Il tutto senza alcun addebito: il canone del conto è infatti gratuito, così come quello della carta; le uniche commissioni previste sono quelle applicate ai prelievi di contate superiori alle 200 sterline al mese. E in un settore come quello bancario in cui gli operatori tradizionali applicano canoni praticamente per ogni tipo di servizio, e anche le storiche banche online stanno iniziando a far pagare la carta di credito, è facile capire come la politica di Monzo sia stata dirompente, portando la società fondata dai 5 amici inglesi (che si sono conosciuti, ironia della sorte, lavorando per una banca tradizionale, la Starling Bank) a risultati inimmaginabili.

Una delle maggiori challenger bank al mondo

Oggi, a due anni di distanza, Monzo è una delle maggiori challenger bank al mondo, con un milione e mezzo di clienti e 1.350 dipendenti, e il 13 giugno ha annunciato l’avvio delle procedure per poter offrire i propri servizi anche sul mercato statunitense. Dove però l’attività bancaria, soprattutto per quanto riguarda le entità “virtuali” come le challenger bank, è regolata in modo più rigido rispetto alla Gran Bretagna. Per questo, oltre a non aver indicato ufficialmente alcuna timeline per il lancio, inizialmente Monzo opererà in partnership con la Sutton Bank, società bancaria dell’Ohio, e diversamente da quanto accade in Europa, non offrirà il servizio di prestito di denaro ai propri clienti.

Challenger banks: che cosa sono, come funzionano, le europee e le italiane

In attesa dell’espansione sul mercato Usa, Monzo ha comunque continuato a crescere a ritmi vertiginosi: dopo il round da record del febbraio 2016, nell’ottobre dello stesso anno ha raccolto 7 milioni e 300mila sterline durante due round (uno guidato da Passion Capital, il secondo ancora sulla piattaforma Crowdcube). Nel febbraio 2017 ha raccolto un investimento da 19 milioni e mezzo di sterline da Thrive Capital, Passion Capital e Orange Digital Ventures, e ulteriori due milioni e mezzo attraverso una campagna di crowdfunding. A ottobre dello stesso anno Monzo ha raccolto ben 71 milioni di sterline da un round guidato da Goodwater Capital, portando il proprio valore a 280 milioni.

Un unicorno da 2 miliardi di sterline

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E un anno dopo, il 30 ottobre 2018, Monzo è diventata ufficialmente un unicorno: al termine di un round di investimenti da 85 milioni di sterline, la società è stata infatti valutata un miliardo di sterline. Poche settimane dopo, il 5 dicembre, ha sfiorato un altro record: in un round finalizzato a raccogliere investimenti per 20 milioni di sterline, ne ha ricevuti 18 milioni in meno di tre ore, centrando l’obiettivo in poco più di due giorni. Infine il 24 giugno, una decina di giorni dopo aver annunciato l’intenzione di sbarcare in America, Monzo ha raggiunto una valutazione di due miliardi di sterline al termine di un round di investimenti da 113 milioni di sterline.

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Concetta Desando
Concetta Desando

Due menzioni speciali al premio di giornalismo M.G. Cutuli, vincitrice del Premio Giuseppe Sciacca 2009, collaboro con testate nazionali.

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