Finanziamenti

Startup, quanto ha prestato Unicredit e come si prepara a rilanciare

Sono 19.359 le nuove imprese che dal 2012 a oggi hanno ottenuto 1 miliardo e 800 milioni dalla banca milanese Che entro febbraio organizzerà un evento per rilanciare il suo impegno. Presto potrebbe esserci accordi con gli incubatoti con nuove risorse fino a 2,5 milioni

Pubblicato il 21 Gen 2014

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2,5 milioni dedicati alle start up. E’ quanto potrebbe presto nettere sul tavolo Unicredit per sostenere le startup secondo uno schema nuovo che porterebbe la banca milanese ad accettare una logica di rischio inusuale per un istituto di credito. Forse se ne parlerà nel corso dell’evento previsto entro febbraio a Milano per discutere di nuove imprese e territorio e per fare il punto sul mercato del credito per un settore imprenditoriale particolare e decisamente vivace.

All’evento è prevista la partecipazione dell’amministratore delegato di Unicredit Federico Ghizzoni, che nel luglio 2012 aveva annunciato l’obiettivo della banca: “Finanziare 30 mila startup nel triennio 2012-2013-2014 per 2 miliardi lordi a tassi non di mercato”. L’obiettivo è quasi raggiunto ed EconomyUp è in grado di anticipare che dal 2012 Unicredit ha finanziato 19.359 nuove imprese per un totale di 1 miliardo e 800milioni di erogato, come si dice in gergo. Mancano, quindi, ancora 200milioni da “prestare”.

Potrebbero, però, esserci presto novità: Unicredit starebbe studiando la possibilità di “investire” in startup anche se non direttamente per ridurre il rischio. Da mesi sono in corso contatti con diverse incubatori di primo livello per stringere accordi che dovrebbero prevedere forme di cofinanziamento delle startup. La banca cioè sarebbe orientata a non andare direttamente sul mercato ma di investire su progetti già selezionati in due fasi: prima con finanziamenti da 50 a 250mila euro gestiti in partnership con l’incubatore; dopo un anno, se la startup funziona, potrebbe essere preso in considerazione l’ingresso nel capitale. In queste settimane si stanno perfezionando gli accordi con gli incubatori. E, se tutto filerà liscio, della svolta si potrebbe già parlare in occasione dell’evento di febbraio.

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