Un gruppo di aziende fintech europee ha costituito un’organizzazione no profit il cui scopo è quello di assistere le Terze Parti nella soluzione dei problemi relativi alla PSD2, la seconda Payment Services Directive europea. Tra i membri fondatori dell’ETPPA (European Third-Party Provider Association) figurano Bankin’, Eurobits, PPRO, Sofort e Trustly: l’associazione formalizza così l’esistenza del FoEF (Future of European Fintech), gruppo creato nel 2017, ma mai registrato ufficialmente come persona giuridica, per condurre interventi lobbistici contro la prima bozza degli standard tecnici della PSD2. Già allora, infatti, le aziende fintech erano convinte che gli standard fossero stati studiati unicamente per avvantaggiare le banche a discapito dei clienti, rendendo al tempo stesso la vita difficile alle Terze Parti.
PSD2: che cos’è
Nel 2018 è entrata ufficialmente in vigore la normativa europea sui pagamenti digitali, denominata PSD2 (Payment Service Direttive 2). Si tratta di una novità rilevante per il mondo dei servizi finanziari, in grado di spianare la strada alla cosiddetta digital transformation nel settore bancario. A guidare il cambiamento è soprattutto il paradigma dell’open banking, destinato a cambiare in modo radicale il modo di fare banca. Perché se da un lato ci troveremo di fronte a servizi più aperti, più accessibili e più facili da utilizzare, tanto per i clienti quanto per le aziende; dall’altro il panorama competitivo muterà profondamente, dando il via all’ingresso in campo di nuovi attori, fino ad oggi lontani da questo settore, ma oggi fortemente interessati al business dei servizi finanziari.
Perché la PSD2 è un’opportunità per le banche (e spiana la strada alla trasformazione digitale)
La nuova ETPPA: European Third-Party Provider Association
La nuova ETPPA continuerà quindi a condurre le battaglie dei fornitori terzi nella competizione per l’accesso agli account della clientela. Perché un aspetto cruciale della PSD2 è proprio, sottolinea Ralf Ohlhausen, executive advisor di PPRO, “l’abolizione del monopolio delle banche sull’accesso dei loro clienti ai propri account. I consumatori potranno infatti sbloccare i loro dati ottenendo così una vasta gamma di servizi a valore aggiunto”. Servizi che, spiega il manager, “rafforzeranno la posizione delle startup fintech, promuovendo al tempo stesso lo sviluppo e l’utilizzo dei servizi di pagamento innovativi e di quelli legati agli account stessi”.
Quindi, spiega Ohlhausen, “incoraggiamo ogni fornitore terzo e ogni azienda fintech con un interesse significativo nella PSD2 a unirsi a noi per moltiplicare i nostri sforzi nel supporto degli interessi comuni nei confronti delle banche e delle autorità europee e nazionali”.
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