Pagare con WhatsApp, a Londra ora si può: tutti i dettagli sull’ultima mossa di Zuckerberg

Facebook ha scelto Londra come centro per sviluppare WhatsApp nel settore dei pagamenti mobili. Prevista l’assunzione di 100 ingegneri del software. “È uno strumento che fornisce alle persone un modo molto semplice per inviare denaro e contribuisce ad aumentare l’inclusione finanziaria” ha detto il founder del social

Pubblicato il 16 Mag 2019

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Pago con WahtsApp. Tenete a mente questa frase perché potete pronunciarla a Londra. Facebook, infatti,  ha scelto Londra come centro per sviluppare WhatsApp nel settore dei pagamenti mobili. Nonostante la Brexit, dunque, Zuckerberg punta sulla capitale inglese, da sempre considerata centro d’eccellenza per il fintech, per la sua prossima mossa: realizzare un nuovo centro per i pagamenti mobili.

Come? Lo rivela CorCom in un articolo, in cui spiega che la società ha in mente l’assunzione di 100 nuovi ingegneri del software con l’ambizione di rendere universale il sistema di pagamento contenuto dentro WhatsApp, trasformandola di fatto nell’unica app occidentale che sfida il modello cinese di app-sistema operativo separato dal singolo sistema operativo o tipo di apparecchio. La maggior parte delle assunzioni avrà sede a Londra, con ruoli aggiuntivi a Dublino. Zuckerberg lo aveva annunciato già alla fine del 2018. Ora è passato ai fatti.

Facebook diventa banca: dal 2019 in Europa si potrà pagare con Messenger e WhatsApp

Pagare con WhatsApp: le funzionalità

Le funzionalità non sono completamente nuove. Facebook le sta testando già da tempo su un milione di utenti in India. “Abbiamo testato i pagamenti su WhatsApp in India. È uno strumento che fornisce alle persone un modo molto semplice per inviare denaro e contribuisce ad aumentare l’inclusione finanziaria. Tra chi lo ha provato, il feedback è stato positivo a fronte di un intenso utilizzo. Sono tutti segnali secondo cui ci sono un sacco di persone interessante a questo prodotto quando avremo il via libera delle autorità. Nel frattempo, abbiamo deciso di allargare il nostro obiettivo ad altri Paesi” ha detto il founder del social.

Il roll-out in altri paesi continuerà più avanti nel corso dell’anno. Il progetto va portato avanti anche con una certa abilità e bassa velocità perché gli utenti della piattaforma di messaggistica crittata da dispositivo a dispositivo, sono circa 1,5 miliardi nel mondo.

Zuckerberg stesso ha dichiarato: “Sono convinto che spedire dei soldi dovrebbe essere altrettanto semplice che spedire una foto”. Il gioco dei pagamenti del social network potrebbe mettere WhatsApp in rotta per competere con Venmo di PayPal e una miriade di altre app di trasferimento di denaro.

“Siamo ansiosi – ha detto Matt Idema, responsabile operativo di WhatsApp – di collaborare con alcuni dei migliori esperti tecnici e operativi di Londra e Dublino per portare WhatsApp ad avere un ruolo sempre più crescente nel secondo decennio di vita dell’app stessa”.

Perché Zuckerberg ha scelto Londra e l’Europa

Il fatto che Londra sia un hub del fintech è solo una spiegazione parziale della scelta di Zuckerber. Il realtà il founder di Facebook sta puntando sull’Europa. E il motivo è la Psd2 (Payment service directive 2). È la direttiva europea sui pagamenti digitali emanata il 13 gennaio 2018, al termine di due anni di programmazione. Per la prima volta questa direttiva obbliga le banche europee ad aprire le proprie API (Application Program Interface) a società del fintech (tecnologia applicata alla finanza) e altre aziende che si occupano di prodotti e servizi finanziari. Questo cambiamento consentirà alle società esterne (le cosiddette terze parti) accesso ai dati di pagamento. In sostanza significa che sarà promosso lo sviluppo dei pagamenti in mobilità attraverso l’open banking (un sistema di comunicazioni bancarie aperte tra diversi soggetti), quindi  ci sarà maggiore competizione nelle aree di tradizionale dominio delle banche. Inoltre, da settembre 2019 le banche saranno obbligate ad aprire i conti correnti dei loro clienti.

In altre parole, con pochi click i clienti delle banche decideranno a quali informazioni del loro conto corrente potranno avere accesso le app preferite. È in un questa enorme fetta di mercato che intende inserirsi Facebook offrendo il servizio sia attraverso il profilo del social network (quindi Messenger), sia con il numero di Whatsapp.

Facebook e le banche

Solo in Italia Facebook ha 31 milioni di utenti e il nostro Paese è uno tra quelli in cui il servizio di Whatsapp è più utilizzato. Per fare un esempio Banca Intesa, il più grande gruppo bancario italiano, ha 11,1 milioni di clienti. E nessuno di questi utilizza l’app della banca 5-10 volte al giorno come un utente medio di Facebook.

Inoltre, a parte PayPal e Satispay, il mercato dei pagamenti in mobilità tramite app è estremamente parcellizzato. E, dopo il taglio delle commissioni interbancarie, l’unica cosa davvero redditizia per gli istituti di credito sono i dati dei clienti. Ma anche sul fronte dei dati vincono i colossi di Internet. Non è peregrino pensare che, quando Facebook entrerà a tempo pieno nel mercato bancario, andrà a colpire sia le banche sia le startup legate al mondo della finanza.

I pagamenti innovativi in Italia e nel mondo

Il mercato dei pagamenti mobili secondo McKinsey vale circa 1,9 trilioni di dollari. I paesi dove cresce di più sono Cina e India.

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