Dall’open banking all’open finance. Se intorno al 2018, quando cioè l’Unione Europea ha implementato la seconda Direttiva sui Servizi di Pagamento (PSD2), l’open banking era il trend dominante, intorno ai primi anni del 2020 è salito alla ribalta l’open finance, naturale evoluzione del precedente trend. Perché l’open finance altro non è che l’open innovation nei servizi finanziari. Il termine comprende tutti i settori industriali: non è la visione di un unico attore, ma di tutti i player che si occupano dei servizi finanziari, al di là delle banche.
Open finance, che cos’è
L’open finance è, appunto, un’evoluzione del concetto di open banking, perché estende i suoi principi a un più ampio spettro di servizi e prodotti finanziari. Mentre l’open banking si concentra principalmente sui conti bancari e sui pagamenti, l’open finance include servizi finanziari aggiuntivi come investimenti, assicurazioni, prestiti, risparmi e pensioni.
L’obiettivo dell’open finance è di consentire ai consumatori e alle aziende un maggiore controllo e trasparenza sui propri dati finanziari, permettendo loro di condividerli in modo sicuro con terze parti autorizzate. Questo può facilitare l’accesso a una gamma più ampia di prodotti e servizi finanziari, promuovendo l’innovazione e la personalizzazione delle offerte finanziarie.
Attraverso l’uso di API aperte, interfacce che permettono a diverse applicazioni software di comunicare e interagire tra loro in modo standardizzato, le istituzioni finanziarie possono collaborare con fintech e altri fornitori di servizi per offrire esperienze utente più integrate e convenienti. L’open finance mira anche a migliorare l‘inclusione finanziaria, permettendo a più persone di accedere a servizi che potrebbero non essere stati disponibili per loro in passato.
Un’innovazione promossa anche a livello europeo grazie a iniziative come il Digital Finance Package, l’Open Finance Consultation e l’EU Data Act. Alcune di queste sono ancora in corso di applicazione, altre sono concluse. Vediamo i dettagli.
Digital Finance Package
Il Digital Finance Package è un insieme di misure che definiscono come l’Ue può sostenere l’innovazione e la trasformazione digitale del settore finanziario. Questo pacchetto è stato adottato dalla Commissione Europea il 24 settembre 2020. Include una strategia per la finanza digitale e proposte legislative su cripto-asset e resilienza digitale. Alcune leggi sono già state adottate, come la regolamentazione dei mercati delle cripto-asset e la resilienza operativa digitale. Tuttavia, ci sono ancora procedimenti legislativi in corso per l’Open Finance e il digital euro.
Open Finance Consultation
L’Open Finance Consultation è una consultazione pubblica mirata della Commissione Ue per raccogliere pareri sull’Open Finance, oltre che sull’applicazione e l’impatto della direttiva PSD2. La consultazione pubblica sull’Open Finance è stata avviata il 10 maggio 2022 e si è conclusa il 5 luglio 2022. La proposta legislativa per un nuovo quadro di Open Finance è stata presentata il 28 giugno 2023. Questa proposta mira a stabilire chiare regole per l’accesso, la condivisione e l’uso dei dati dei clienti nel settore finanziario.
EU Data Act
L’Atto sui Dati è entrato in vigore il 11 gennaio 2024. Le nuove regole diventeranno applicabili il 12 settembre 2025. L’Atto mira a migliorare l’accesso ai dati nel mercato dell’UE, ridurre i costi per la riparazione dei dispositivi intelligenti e facilitare l’uso dei dati per decisioni informate.
L’obiettivo comune a queste iniziative è potenziare servizi e modelli di business basati sulla condivisione dei dati, a partire dal settore dei pagamenti.
Una competizione finanziaria allargata
Una competizione finanziaria allargata è la conseguenza dell’open finance. Nell’idea di open finance, i servizi finanziari sono infatti trattati indipendentemente dall’attore che li propone: banca, operatore tradizionale, startup, BigTech, case automobilistiche, negozi, utility ecc.
Tra questi attori sono incluse le BigTech, come Amazon, Apple, Facebook o Google, che oggi offrono una parte della propria gamma di servizi finanziari solo fuori dall’Europa, ma da cui è possibile aspettarsi a breve un’estensione anche al nostro continente. Il concetto di banking diventa dunque limitante rispetto al cambiamento che sta investendo il mondo finanziario e assicurativo.
Open Banking in Europa: evoluzione e opportunità per il settore finanziario nel 2024
L’Open Banking sta rapidamente trasformando il panorama finanziario europeo, offrendo nuove opportunità di innovazione e collaborazione tra banche tradizionali, fintech e altri attori del settore. Secondo il report “Open Finance Report 2024″ di The Paypers, presentato a novembre 2024, l’adozione dell’Open Banking in Europa ha raggiunto livelli significativi, con oltre 11 milioni di utenti solo nel Regno Unito. Questa crescita è guidata dalla necessità di offrire servizi finanziari più personalizzati e accessibili, sfruttando la condivisione sicura dei dati finanziari tra diverse istituzioni. Un esempio concreto di questa evoluzione è rappresentato dal caso di HMRC nel Regno Unito, che ha processato pagamenti di tasse per un valore di 30 miliardi di sterline attraverso soluzioni di Open Banking, dimostrando l’efficacia e la scalabilità di queste tecnologie anche in ambito governativo.
Tuttavia, la strada verso una piena adozione dell’Open Banking in Europa non è priva di ostacoli. Le sfide principali includono la necessità di standardizzazione delle API tra diversi paesi, la gestione della sicurezza dei dati e la creazione di un quadro normativo uniforme a livello europeo.
La Commissione Europea sta lavorando attivamente su questi fronti, con iniziative come il Financial Data Access (FIDA) framework, che mira a estendere i principi dell’Open Banking a un più ampio spettro di servizi finanziari, includendo assicurazioni, investimenti e criptovalute. Questa evoluzione verso l’Open Finance promette di democratizzare ulteriormente l’accesso ai servizi finanziari, stimolando l’innovazione e la concorrenza nel settore.
Il futuro dei pagamenti digitali: sfide e prospettive dell’Open Finance
L‘evoluzione dell’Open Banking verso l’Open Finance sta aprendo nuovi orizzonti nel settore dei pagamenti digitali, promettendo di rivoluzionare non solo le transazioni bancarie ma l’intero spettro dei servizi finanziari. Sempre secondo le previsioni riportate nel “Open Finance Report 2024” di The Paypers, l’adozione dell’Open Banking in Europa raggiungerà i 63,8 milioni di utenti nel 2024, ponendo le basi per una rapida espansione verso l’Open Finance. Questa transizione comporta sfide significative ma anche opportunità senza precedenti per l’innovazione nel settore dei pagamenti.
La sfida principale: l’integrazione dei dati
Una delle principali sfide riguarda l‘integrazione di dati provenienti da diverse fonti finanziarie, come mutui, pensioni, investimenti e assicurazioni, in un unico ecosistema coerente e sicuro.
La proposta di regolamento FIDA (Financial Data Access) dell’Unione Europea mira a creare un quadro normativo che faciliti questa integrazione, estendendo i principi dell’Open Banking a un più ampio spettro di servizi finanziari. Tuttavia, come evidenziato dagli esperti del settore, l’implementazione di FIDA richiederà un approccio graduale, con una particolare attenzione alla standardizzazione dei dati e alla protezione della privacy dei consumatori.
Nel contesto dei pagamenti digitali, l’Open Finance promette di abilitare nuove forme di transazioni più intelligenti e contestualizzate. Ad esempio, l’integrazione di dati assicurativi e bancari potrebbe permettere pagamenti automatici basati su eventi specifici, come il risarcimento immediato in caso di ritardi dei voli.
Allo stesso tempo, l’accesso a dati finanziari più completi potrebbe migliorare significativamente i processi di valutazione del credito, rendendo i prestiti più accessibili e personalizzati. Aziende come Moneyhub stanno già esplorando queste possibilità, offrendo soluzioni che combinano pagamenti, analisi dei dati e gestione finanziaria in un’unica piattaforma.
Tuttavia, il successo dell’Open Finance dipenderà in larga misura dalla capacità del settore di guadagnare e mantenere la fiducia dei consumatori. La sicurezza dei dati e la trasparenza nell’uso delle informazioni finanziarie saranno cruciali. In questo senso, iniziative come lo SPAA scheme e l’evoluzione delle normative europee giocheranno un ruolo fondamentale nel creare un ecosistema affidabile e sicuro per l’Open Finance.
Verso l’era della “finanza invisibile”
Guardando al futuro, l’integrazione dell’Intelligenza Artificiale e del machine learning nell’Open Finance promette di portare a un livello successivo la personalizzazione e l’efficienza dei servizi finanziari, aprendo la strada a un’era di “finanza invisibile” dove le transazioni e le decisioni finanziarie saranno sempre più seamless e integrate nella vita quotidiana dei consumatori.
Open Finance: 3 motivi per cui bisogna parlarne
Parlare solo di open banking non è più sufficiente. Lo spiega Filippo Renga, Co-Fondatore degli Osservatori Digital Innovation della School of Management del Politecnico di Milano, e Direttore degli Osservatori Innovazione Digitale nel Turismo, Fintech & Insurtech e Smart Agrifood. Le ragioni sono tre:
Innovation pianificata
L’innovazione e l’apertura ragionata ad altri attori che possono portare innovazione all’interno di un’impresa – scrive Renga sul blog degli Osservatori – non può essere spinta solo da un fattore normativo. L’innovazione deve essere un processo strategico pianificato per rendere più competitive le aziende nel lungo periodo, anche attraverso modelli strategici che supportino l’innovazione come il Design Thinking.
Finance a 360°
L’innovazione – continua Renga – non deve essere limitata ai soli servizi bancari di conto corrente e di pagamento, ma applicata a tutti i servizi finanziari, a partire da quelli di gestione dei patrimoni o di intermediazione finanziaria, che sono i più contigui, ma anche quelli più “innovativi” e non prettamente bancari come la strong authentication, i nuovi servizi assicurativi o tutto l’open commerce.
Non solo startup per l’open innovation
Infine, il processo innovativo deve coinvolgere tutti gli attori che gravitano intorno al mondo finanziario. L’open innovation non si fa solo con le startup, ma con i propri clienti (aziendali o consumer), con le università, gli incubatori, ecc. A questo riguardo, proprio per la staticità del mondo bancario, sono centinaia le aziende a livello mondiale che stanno sviluppando servizi finanziari non strettamente collegati con il proprio core business (Enel e Juventus in Italia, e poi Facebook con Libra o Apple con Apple Pay).
(Articolo inizialmente pubblicato il 05/03/2023 e aggiornato al 18/02/2025)