Nel mondo bancario e finanziario il 2019 sarà ricordato come l’anno dell’open banking. Di certo ne sentiremo parlare ancora nel 2020, soprattutto dopo la proroga di 18 mesi chiesta dal settore bancario per adeguarsi alla PSD2, la direttiva europea sui pagamenti digitali, diventata operativa il 14 settembre.
Intanto però è possibile stilare un bilancio sull’atteggiamento delle banche italiane nei confronti di questo cambiamento. Tink, una delle principali piattaforme di open banking in Europa che consente a banche, fintech e startup di creare servizi digitali intelligenti per i propri utenti, ha reso noti i risultati del proprio report “Open banking 2019: nella mente dei banchieri italiani” (qui puoi leggere la versione completa), un ampio sondaggio condotto da Tink e YouGov per conoscere le opinioni delle banche europee nei confronti dell’open banking e comprendere meglio come i dirigenti finanziari stiano rispondendo a uno dei più grandi cambiamenti del settore.
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I principali vantaggi
Questo riscontro favorevole rispetto alla tematica ha probabilmente due matrici:
- da una parte il fatto che recentemente si sia aperto un dibattito importante per incoraggiare l’uso dei pagamenti digitali, in favore di un’economia cashless. Argomento importante, dato che l’Italia è ancora uno dei mercati più dipendenti dalla liquidità in tutta Europa
- dall’altro lato, la minaccia delle grandi aziende tech – da Microsoft ad Amazon, da Google ad Apple – che in Italia è più evidente che altrove.
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PSD2: per il 19% delle banche incoraggia l’innovazione
Interessante notare come le banche italiane siano più convinte di qualsiasi altro paese in Europa che gli istituti finanziari debbano migliorare i propri servizi per attrarre e fidelizzare i clienti e che dovranno andare oltre quanto richiesto dalla PSD2 per stare al passo con la concorrenza.
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A questo proposito, il 19% degli intervistati italiani ritiene che la PSD2 “incoraggi in modo significativo l’innovazione”, rispetto ad una media europea che si attesta sul 13%. Tuttavia, il 43% degli intervistati vede la PSD2 come una minaccia ai propri modelli di business esistenti. Dal report si evince come coloro che considerano le normative come una minaccia per la propria attività sono meno positivi nei confronti dell’open banking.
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