C’è da aggiornare il libro dei record dell’ecosistema delle startup: Bunq ha sottoscritto il più consistente round di di Serie A dell’ecosistema fintech europeo, raccogliendo 193 milioni di euro. A fare notizia non è sola l’entità del finanziamento, ma anche la novità rispetto alla strategia seguita finora dalla challenger bank olandese. Bunq infatti, dal 2012, anno della sua fondazione, ad oggi, ha sempre camminato con le proprie gambe, grazie al capitale apportato da Ali Niknam, CEO e Founder, nonché unico azionista (ovviamente prima di questa operazione) della società.
L’autofinanziamento era reso possibile dai profitti che Niknam realizzava con un’altra società di sua proprietà – il provider di nomi di dominio Internet TransIp – e che gli permettevano di resistere alle lusinghe dei venture capitalist. La pandemia però ha stravolto il quadro, aumentando le perdite per molte società del settore, tra cui la stessa Bunq. Che, però, era una realtà strutturata pronta a scalare il proprio business con l’iniezione di risorse finanziarie fresche ed esterne.
Il round di 193 milioni è stato guidato da Pollen Street Capital – compagnia d’investimento specializzata in operazioni di private equity –, a cui ha partecipato il solito Nicknam, versando circa 25 milioni di euro, che si aggiungono ai 100 immessi precedentemente. Il suo coraggio e la sua capacità di spesa verranno ricompensati, visto che l’azienda dovrebbe raggiungere il break even entro la fine del 2021.
L’accordo tra le due società prevede inoltre che Bunq incorpori Capitalflow Group, una piattaforma di lending molto radicata in Irlanda che si rivolge prevalentemente alle PMI, aiutandole nella loro crescita. 141 milioni di euro confluiranno in questa operazione di M&A che, per quanto strategica, può essere considerata alla stregua di un favore che la startup olandese restituisce a Pollen Street Capital, a cui Capitalflow Group faceva precedentemente capo. Con il capitale apportato dalla società d’investimento britannica, che si è assicurata il 10% delle quote, Bunq ingloberà altre challenger bank, il cui mercato, da sempre molto competitivo, è entrato in una fase particolarmente favorevole per i progetti di consolidamento.
Con questa operazione Bunq ha raggiunto una valutazione di mercato pari a 1,6 miliardi di euro, facendo ufficialmente il suo ingresso nel rinomato club degli unicorni europei.
Che cos’è e che cosa fa Bunq
Fondata nel 2012 e capace da subito di ottenere una licenza bancaria, Bunq è una banca internazionale con sede ad Amsterdam, specializzata nel mobile banking ed in generale nei servizi finanziari online. Il payoff (“Bank of the free”) che accompagna il marchio dice molto sulla mission aziendale, che ruota attorno al concetto di libertà, intesa come la possibilità di poter gestire la “propria banca” e il proprio conto in modo del tutto autonomo, usando semplicemente il proprio smartphone. L’altro valore a cui lega la sua attività Bunq è la sostenibilità, promossa con un’iniziativa molto curiosa che vede la startup impegnata a piantare un albero ogniqualvolta un utente spende 100 euro dal suo conto, un’azione volta ad annullare l’impatto ambientale delle transazioni.
A proposito di conti, Bunq propone cinque opzioni ai suoi clienti. Quattro (due personali e due business) sono a pagamento, tutte con un canone fisso mensile: Premium e Premium SuperGreen, Business e Business SuperGreen. C’è pure la soluzione Bunq Pack, che consente di condividere l’esperienza Bunq con un massimo di tre persone, che potrebbero essere, ad esempio, i membri della famiglia dell’utente che crea il gruppo o i dipendenti di un’azienda. La tipologia gratuita, se si esclude il costo di attivazione di 9,99 euro, è la Travel Card, un conto associato a una carta Mastercard per pagamenti veloci e sicuri, accettata all’estero e con pagamenti al tasso reale interbancario. I quattro piani a pagamento abbinano al conto online una carta prepagata Mastercard o Maestro per le spese fisiche (si applica una commissione di 0,99 euro all’undicesimo prelievo del mese) e ognuno di essi permette al titolare di aprire fino a 25 conti secondari, ciascuno con un proprio Iban (per il momento solo olandese).
I servizi offerti da Bunq
Riguardo i servizi offerti al cliente dall’istituto di credito olandese, è doveroso ricordare che sono tutti accessibili con un semplice click: tramite l’app Bunq si controlla ogni aspetto del conto corrente e delle carte collegate. Ad esempio, si possono richiedere nuove carte e bloccare quelle già emesse, modificare il PIN, o cambiare le autorizzazioni per l’uso della carta. Grazie all’app è possibile anche ordinare pagamenti, creare nuovi sotto-conti, condividere le spese con gli amici e accedere a tutte le altre funzionalità del conto; tra queste ricordiamo Insight – che aiuta l’utente a ottimizzare le sue spese, classificando e categorizzando tutti i suoi pagamenti in uscita -, Gruppo Slice – utile per tenere traccia delle spese del proprio gruppo, così da sapere chi ha pagato cosa -, MassInterest – pensata per offrire un piccolo tasso di interesse (0,27%) sulle giacenze mensili del conto e dei relativi sotto-conti, anche se non impostati per il risparmio – e Bunq.me, una soluzione per avviare campagne di crowdfunding o per gestire le quote dei regali comunitari. Bunq inoltre permette di effettuare veri e propri investimenti, scegliendo verso quali prodotti finanziari e in quali settori e categorie di aziende indirizzare i propri risparmi. Si può infine inviare denaro gratuitamente tramite bonifico: l’invio di denaro in qualsiasi valuta diversa dall’euro sarà effettuato secondo il tasso applicato da TransferWise. Tutti questi servizi sono disponibili nei 30 paesi europei, tra cui l’Italia, dove Bunq opera, gestendo oltre un miliardo di euro di depositi.