Libra, la criptovaluta di Facebook: così il social network diventa molto più di una banca

Ormai prossimo l’annuncio della criptovaluta di Facebook, per il momento “Project Libra”. Servirà per gli acquisti online e non solo, visto che prevede i pagamenti peer to peer. In attesa dei dettagli, ecco il percorso avviato in sordina da Zuckerberg già dal 2017 per arrivare a “battere moneta”…e gli istituti di credito

Pubblicato il 14 Giu 2019

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Facebook batte moneta: presto avrà una sua criptovaluta.  Quello atteso per la prossima settimana non è un annuncio a sorpresa ma l’ultima tappa di un percorso fatto, sia pure in sordina, negli ultimi due anni, e che EconomyUp ha seguito passo dopo passo.

È di questi giorni la notizia che il social network creato da Mark Zuckerberg sta lavorando alla presentazione di una propria versione di criptovaluta, il cui nome in codice per il momento è Project Libra.

Alla vigilia dell’annuncio, atteso per la prossima settimana, sono trapelate le partnership strette dall’azienda con vari player, da Visa e Mastercard, da PayPal a Uber, dal sito di prenotazioni viaggi Booking alla società specializzata in tech finanziarie Stripe fino al sito di e-commerce argentino Mercado Libre. Tutti dovrebbero investire intorno ai dieci milioni di dollari nella nuova moneta. Già il mese scorso si era diffusa la notizia che la stessa Facebook stesse cercando di raccogliere un miliardo di dollari per il debutto del progetto. Ma vediamo come ci si è arrivati e i dettagli su come funzionerà la valuta di Facebook, svelati per primo dal Wall Street Journal.

Come funzionerà la criptovaluta di Facebook

Per i dettagli occorre attendere l’annuncio ufficiale, tuttavia, secondo indiscrezioni, la valuta potrebbe essere impiegata dagli utenti del social network per lo scambio di denaro peer-to-peer oppure per effettuare acquisti online attraverso gli store messi a disposizione dai commercianti, sia all’interno del circuito di Facebook (incluso Instagram) sia mediante siti o portali di terze parti. Per indurre i venditori del mondo e-commerce ad adottarla, il gruppo californiano sembrerebbe  intenzionato ad assicurare loro condizioni particolarmente vantaggiose sulle commissioni.

L’obiettivo di Libra, la criptovaluta di Facebook

L’obiettivo è quello di rendere il valore di Libra più stabile rispetto a quello di criptovalute come Bitcoin o Ethereum, in modo da evitare operazioni speculative. Potrebbe dunque trattarsi di una stable coin, non soggetta a volatilità, con il prezzo legato a quello di una risorsa reale come le monete correnti.

FACEBOOK: TUTTI I PASSI DELLA NASCITA DELLA CRIPTOVALUTA DI FACEBOOK

È almeno da due anni che Facebook sta lavorando per orientarsi verso il mondo fintech. Probabilmente, come spesso succede, è partita con un’idea iniziale che poi si è sviluppata e trasformata lungo il percorso. Tuttavia ci sono alcune tappe significative che vanno tenute a mente. Eccole.

Ottobre 2017: la licenza e l’inizio dell’esperimento sui pagamenti

A ottobre 2017, nel quasi totale silenzio dei media, Facebook acquista in Irlanda una licenza per offrire prestiti personali ai suoi 2,07 miliardi di utenti e inizia a sperimentare in Inghilterra e negli Stati Uniti la possibilità di vendere e ricevere pagamenti direttamente all’interno della sua app. Lo scrive Stefano Tresca in questo articolo su EconomyUp. In realtà l’azienda possedeva questa tecnologia dal 2015, ma fino al 2017 non la considera una priorità.

Facebook ha una licenza bancaria. Ora potrebbe offrire prestiti a 2 miliardi di utenti

Luglio 2018: la sperimentazione in India

Durante la presentazione dei conti a luglio 2018, il fondatore e Ceo di Facebook, Mark Zuckerberg, anticipa agli analisti: “Abbiamo testato i pagamenti su WhatsApp in India. È uno strumento che fornisce alle persone un modo molto semplice per inviare denaro e contribuisce ad aumentare l’inclusione finanziaria. Tra chi lo ha provato, il feedback è stato positivo a fronte di un intenso utilizzo. Sono tutti segnali che ci sono un sacco di persone interessate a questo prodotto quando avremo il via libera delle autorità. Nel frattempo, abbiamo deciso di allargare il nostro obiettivo ad altri Paesi”.

Agosto 2018: gli accordi con le banche

Il Wall Street Journal riferisce che  Facebook sta stringendo accordi con diverse banche per creare una nuova modalità di pagamenti per Facebook Messenger. I nomi emersi in quell’occasione sono quelli di Citigroup, Wells Fargo, JP Morgan Chase e U.S. Bancorp.

Dicembre 2018: l’annuncio dell’operatività entro marzo 2019

Business Insider riferisce che Facebook consentirà di effettuare pagamenti tramite Messenger e WhatsApp entro il primo trimestre del 2019. Il gigante dei social media starebbe così per trasformarsi in una vera e propria banca, rischiando di travolgere i vecchi istituti che non si sono adeguati ai tempi o che non reggono la potenza di fuoco del big americano.

Facebook diventa banca: dal 2019 in Europa si potrà pagare con Messenger e WhatsApp

Maggio 2019: l’annuncio di assunzioni

I primi giorni di maggio la società annuncia di voler assumere 100 nuovi ingegneri del software con l’ambizione di rendere universale il sistema di pagamento contenuto dentro WhatsApp. Obiettivo dichiarato: trasformarla di fatto nell’unica app occidentale che sfida il modello cinese di app-sistema operativo separato dal singolo sistema operativo o tipo di apparecchio. La maggior parte delle assunzioni, viene detto, sarà effettuata a Londra, con ruoli aggiuntivi a Dublino. Zuckerberg dichiara: “Sono convinto che spedire dei soldi dovrebbe essere altrettanto semplice che spedire una foto”.

Pagare con WhatsApp, a Londra ora si può: tutti i dettagli sull’ultima mossa di Zuckerberg

Giugno 2019

Trapela la notizia della valuta digitale di Facebook, si chiamerà probabilmente Libra e non GlobalCoin come ipotizzato di recente. La presentazione ufficiale è imminente: nuove fonti parlano di un annuncio già entro la prossima settimana, quindi dal 17 al 23 marzo, per arrivare poi al debutto nel 2020.

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Luciana Maci
Luciana Maci

Giornalista professionista dal 1999, scrivo di innovazione, economia digitale, digital transformation e di come sta cambiando il mondo con le nuove tecnologie. Sono dal 2013 in Digital360 Group, prima in CorCom, poi in EconomyUp. In passato ho partecipato al primo esperimento di giornalismo collaborativo online in Italia (Misna).

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