Libra di Facebook è una criptovaluta. Ma di criptovalute al mondo attualmente se ne contano almeno 2.238. Quali sono le particolarità della valuta digitale che verrà emessa a partire dal 2020 dal social network di Mark Zuckerberg? Ce lo spiega in questo intervento per EconomyUp Fabio Pezzotti, Fondatore, Amministratore Delegato e Presidente di ICONIUM Blockchain Ventures.
Cos’è Libra, la criptovaluta di Facebook
Il 18 giugno, Mark Zuckerberg ha annunciato al mondo la moneta di Facebook, Libra. Un progetto che non si limita a creare una criptovaluta ma prevede l’introduzione di un intero ecosistema pensato per creare un’infrastruttura finanziaria globale, accessibile a miliardi di persone.
Come funziona Libra
Del progetto Libra sono tre gli elementi chiave: l’associazione di attori che la governa, la blockchain su cui si regge e la criptovaluta con cui viene utilizzata. Innanzitutto il progetto è governato dalla Libra Association, una non profit basata a Ginevra, di cui fanno parte 28 membri tra aziende, organizzazioni non profit e multilaterali, istituzioni accademiche da tutto il mondo.
Queste organizzazioni aderiscono all’associazione partecipando attivamente al network Libra, eseguendo un nodo di convalida sulla rete e servendo nella governance in cambio di ricompense generate da commissioni sulle transazioni, commissioni su conversioni e interessi sui depositi.
Cosa avrà di diverso Libra dalle altre criptovalute (e cosa di analogo)
Andando a considerare il grado di decentralizzazione, nel caso del progetto Libra questo è limitato se lo si paragona ad infrastrutture permissionless e open-source come Bitcoin ed Ethereum con miners o nodi dell’ordine di migliaia, e infatti i requisiti minimi imposti dall’associazione sono molto restrittivi (ad esempio minimo $10 milioni di investimento) e possono essere soddisfatti solo da poche organizzazioni nel mondo.
Tuttavia, paragonata ad aziende come PayPal/Alipay, il grado di decentralizzazione è più alto, considerando inoltre che ogni membro ha lo stesso potere di voto (1%), Facebook incluso.
Per quanto riguarda la blockchain utilizzata, Facebook ha prima acquisito l’intero team della startup ChainSpace, per sviluppare una blockchain in grado di supportare 1000 transazioni al secondo e creare un nuovo linguaggio di programmazione noto come “Move” per sviluppare su di essa. La sicurezza è uno dei principi chiave su cui è sviluppato tale linguaggio, con il quale sarà possibile creare nuovi asset, logiche e applicazioni di finanza decentralizzata su Libra.
Per quanto riguarda invece la criptovaluta Libra, è garantita da un paniere di valute legali (per ora Euro, USD, GBP, Yen) che consentirà di avere un valore stabile nel tempo e permettere a consumatori e merchant di oltrepassare i rischi di volatilità che oggi sfavoriscono le criptovalute come mezzo di pagamento. Non vi sarà nessun tipo di politica monetaria, è possibile generare nuovi Libra depositando moneta legale e viceversa è possibile bruciare Libra prelevando moneta legale.
Libra e l’avvento delle criptovalute: cosa vuol dire per le banche
Insieme a tutta la documentazione necessaria, Facebook ha rilasciato attraverso la sua sussidiaria “Calibra” il primo Wallet Ufficiale attraverso il quale sarà possibile utilizzare la criptovaluta sulle piattaforme Whatsapp o Facebook. Per il mondo delle criptovalute, questo evento rappresenta una grande opportunità di on-boarding di nuovi utenti, adozione e una spinta verso i governi ed enti regolamentatori ad attuare una regolamentazione globale sui cripto asset. Per le banche di tutto il mondo rappresenta probabilmente una minaccia se come accaduto fino ad ora, non si provvede ad emanare una regolamentazione che sia globale e permissiva.