Lemonade, la startup assicurativa dal business etico sbarca a New York

La società arriva sul mercato svelando le sue potenzialità, a cui ha creduto anche Sequoia Capital. Le sue armi vincenti sono chatbot, etica e parecchi soldi in cassa, oltre a un modello efficace costruito su due principi funzionali al progetto: customer experience e business etico

Pubblicato il 29 Set 2016

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Sequoia Capital, uno dei principali fondi di venture capital americani, l’ha finanziata nel 2015 con un round seed da 13 milioni di dollari. Un record conquistato ancor prima di arrivare sul mercato. Oggi Lemonade, startup che opera nel mercato delle assicurazioni sulla casa, diventa finalmente operativa a New York.

Secondo il sito specializzato Venture Beat, le sue armi vincenti sono: chatbot, etica e parecchi soldi in cassa, oltre a un modello efficace costruito su alcuni principi funzionali al progetto. Oltre a un modello di customer experience che punta sulla semplicità, eliminando tutti i possibili momenti di frizione tra l’assicurazione e il cliente, la vera forza di Lemonade sembra essere quella di proporre un business etico.

La startup infatti devolve una parte delle cifre incassate in beneficienza. Il modello funziona più o meno così: Lemonade chiede ai clienti di nominare un ente di beneficenza quando acquistano una polizza. Poi, i premi di persone che scelgono la stessa “buona causa” sono raggruppati e vanno a costituire un unico fondo a copertura dei reclami. A fine anno, i soldi che non sono stati utlizzati per i reclami, sono devoluti da Lemonade alla causa prescelta da quel gruppo.

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