“Grazie a chi ha creduto in noi, voleremo presto in altre 40 città italiane” hanno scritto sull’account Twitter Monica Archibugi e Giulia Gazzelloni, fondatrici de Le Cicogne, startup che ha appena ottenuto un nuovo round di finanziamenti. La piattaforma che permette ai genitori di trovare la babysitter adatta alle loro esigenze, nella propria zona e in meno di 24 ore, ha chiuso un round di investimento da 355 mila euro tramite la piattaforma SiamoSoci, impegnata dal 2011 ad attirare capitale privato verso il mondo dell’innovazione italiana.
A guidare l’operazione Club Acceleratori, Club Deal lanciato da SiamoSoci a settembre 2015 in cui gli investitori sono gli acceleratori. Hanno sottoscritto l’aumento di capitale PiCampus, fondo di Venture Capital e distretto di startup con sede all’Eur che ha ospitato la startup negli ultimi mesi, LVenture Group, che gestisce l’incubatore romano Luiss Enlabs dove sono state accelerate Le Cicogne negli anni precedenti, Club Italia Investimenti 2, fondo privato che offre capitale di pre-seed in accordo con i principali acceleratori italiani, Gruppo Bertoldi Holding, che si occupa di varie attività, tra cui food, real estate ed equity, più alcuni business angel.
La campagna di fundraising era stata lanciata a marzo 2016 con l’obiettivo di far diventare Le Cicogne il servizio di babysitting leader in Europa. In particolare con la somma conquistata la startup intende finanziare i prossimi stadi di sviluppo: crescita mese su mese del 30% grazie ai recenti miglioramenti di processo; arrivare a 3000 babysitter attive su tutto il territorio italiano entro fine 2016; raggiungere 4000 famiglie su tutto il territorio italiano entro fine 2016; 25000 check-in mese entro fine 2016; 240mila in revenue per il 2016.
La startup offre babysitting occasionale (“quando esco la sera”); babysitting ricorrente (tutti i giorni della settimana, tre volte a settimana, etc.); accompagnamento mattiniero a scuola, pomeridiano alle attività sportive e ricreative, serale alle feste; aiutocompiti; tate e colf (chi si prende cura sia dei bambini che della casa); last minute (“quando il bambino si ammala”, “riunione dell’ultimo momento”, “bloccati nel traffico”, e così via).
“I fondi – afferma Monica Archibugi, CEO dell’azienda – saranno utilizzati per consolidare il mercato nelle 83 città in cui siamo attivi, con particolare attenzione alle metropoli di Roma e Milano, e attivare il servizio in ulteriori 40 città in Italia. Grazie al lancio dell’applicazione per smartphone e al nuovo modello di business siamo riuscite a dimostrare che c’è tanto da innovare anche in un mondo così tradizionale come quello del babysitting e che la tecnologia può rendere l’esperienza della ricerca di una babysitter molto più veloce ed efficiente per le famiglie. Questo ha convinto i nostri investitori a credere nuovamente in noi e ci ha permesso di coinvolgere nuovi partner strategici per lo sviluppo del nostro business”.
Le Cicogne è stata fondata nel 2013 per aiutare le famiglie a trovare una babysitter di fiducia in modo semplice e veloce e che garantisce alle babysitter una gestione del proprio lavoro in maniera professionale. La startup ha inizialmente seguito il programma di accelerazione di LUISS ENLABS e ha successivamente goduto del supporto di Pi-Campus attraverso il programma Pi-Internship, un periodo di advisoring e mentorship in Pi-Campus, venture capital che investe nei talenti e distretto di startup. Negli ultimi mesi, ha evidenziato una crescita del transato del 20% mese su mese e raggiunto le 6.000 babysitter iscritte e più di 3.000 famiglie che hanno utilizzato la piattaforma.
“Negli ultimi mesi qui in Pi Campus abbiamo lavorato su un nuovo modello di acquisizione utenti e individuato le migliori formule per far crescere il nostro business. In pochi mesi siamo passati da 4 a 83 città coperte dal servizio e nei prossimi arriveremo a quota 120. Il nostro business plan prevede l’espansione in Europa entro un anno” aggiunge Giulia Gazzelloni, COO de Le Cicogne.