Oggi alle 14 a ClassCNBC si parla di politica monetaria, prospettive 2015 dell’economia italia e startup. In studio Fabio Sogati, docente di Econonomia Politica del Politecnico di Milano, e Andrea Rangone, coordinatore degli Osservatori Digital Innovation. Una delle questioni sul tavolo è il mancato arrivo alle imprese e ai lavoratori della liquidità ripetutamente immessa sul mercato dalla BCE. Ecco la riposta del professor Sogati per EconomyUp.
Quasi esattamente tre anni fa, il 21 dicembre 2011, la BCE metteva a disposizione delle banche 500 miliardi di euro, disponibili per tre anni al tasso (incredibilmente favorevole per le banche) dell’1%. Poi, il 29 febbraio 2012, altri 500 miliardi alle stesso condizioni. Quelle operazioni vennero chiamate ‘Long Term Refinancing Operations’.
Cosa fecero le banche di quella liquidità, che nelle intenzioni della BCE e nelle speranze di lavoratori e imprenditori sarebbe dovuta andare a finanziari investimenti produttivi? Beh, le banche usarono quella liquidità per il 70% per comperare BOT, e per il 30% la depositarono come riserve libere presso la BCE stessa, deposito sul quale a quel tempo guadagnavano lo 0,75%! Morale? Tutto, ma prestare soldi alle imprese produttive no.
Visto il fallimento delle due LTRO, la BCE ha pensato bene (non sono ironico, era un bel pensare) di passare a delle TLTRO, delle Targeted LTRO, cioè operazioni di finaziamente da erogare soltanto a banche che dichiarassero quale fosse il loro ‘target’, cioè la ragione per cui facevano domanda per quei finanziamenti.
Bene. Risultato? Le banche ci comprano BOT. Ancora. Non mi dilungo in dettagli perché la notizia è facilmente reperibile. Ma un pensiero, spero stimolante, voglio condividerlo: non è forse che le banche ormai strutturalmente hanno cambiato la propria missione? È possibile che il vecchio meccanismo di trasmissione della politica monetaria sia morto e defunto, e che le banche siano sempre più gestori di ricchezze e patrimoni privati e sempre meno intermediari tra risparmio e investimento?
Io penso che la risposta sia positiva. E cioè penso che il nostro modo di pensare sia vecchio.
* Fabio Sdogati è docente di Economia Politica al Politecnico di Milano, scenarieconomici