Il 2019 è stato l’anno dell’open innovation per Intesa Sanpaolo. A gennaio l’istituto bancario ha puntato sull’insurtech rilevando una quota di Yolo (il primo gruppo italiano di servizi e d’intermediazione assicurativa digitale, fondato da Simone Ranucci Brandimarte e Gianluca De Cobelli nel 2017) ed entrando così nel mondo delle polizze digitali. Poi, a ottobre, con un investimento di 7 milioni di euro, il gruppo è entrato nella fintech MatiPay, con l’obiettivo di crescere nei pagamenti digitali. E l’open innovation sarà il modello seguito anche nel 2020.
Partirà a gennaio il primo programma di accelerazione per startup italiane in Israele lanciato dall’Ambasciata d’Italia in Israele e da Intesa Sanpaolo Innovation Center, la società del gruppo bancario presieduta da Maurizio Montagnese. Tramite un bando di gara pubblicato a gennaio del 2019 sono state infatti selezionate dieci startup, sette delle quali trascorreranno tre mesi presso l’Eilat Tech Center (Gruppo Arieli), tra i principali acceleratori di startup israeliani, con lo scopo di sviluppare nuove idee d’impresa in uno degli ecosistemi dell’innovazione più all’avanguardia a livello mondiale.
Tre mesi a contatto con l’Eilat Tech Center per sviluppare nuove idee d’impresa
Le domande di adesione al bando sono state complessivamente 40 e il Comitato di valutazione ha selezionato le migliori realtà attive in diversi settori, dall’health tech alla smart mobility, dal food tech al clean tech. Il comitato composto dal Chief Scientist dell’Ambasciata d’Italia in Israele, Stefano Ventura e da Dani Schaumann di Intesa Sanpaolo Innovation Center, ha coinvolto anche Danny Biran, ex Vice president della Israel Innovation Authority, Jeremie Kletzkine di Startup Nation Central e Dan Fishel di OurCrowd.
“Grazie al programma di accelerazione, sette giovani startup italiane potranno per tre mesi sviluppare la loro idea d’impresa nell’eccezionale e dinamico ecosistema della “Startup Nation”. Il programma è un nuovo strumento per sfruttare la complementarietà dei due sistemi economici: il nostro ecosistema manifatturiero d’eccellenza mondiale e quello israeliano vocato all’innovazione e al venture capital, un obiettivo condiviso anche dai Ministri degli Esteri dei due Paesi in occasione del Rome MED Dialogue” – ha sottolineato l’Ambasciatore italiano in Israele, Gianluigi Benedetti.
Come funziona il programma di accelerazione
Il programma si svolgerà da gennaio a marzo del 2020 e prevede un soggiorno presso la città di Eilat, a sud di Israele, fornita di alloggi e spazi per il coworking. Sono previsti inoltre mentor e tutor che affronteranno temi validi per tutte le giovani imprese e temi specifici a seconda del settore di appartenenza delle singole startup. Numerosi gli incontri di networking con aziende israeliane di successo nei relativi settori. Come previsto dal bando l’Ambasciata d’Italia in Israele ha messo a disposizione un plafond di 100 mila euro che erogherà in favore delle startup selezionate con un contributo di 10.000 euro ciascuna, di cui 8.500 euro destinati al programma di accelerazione e 1.500 euro come rimborso spese.
Intesa Sanpaolo Innovation Center ha svolto un ruolo centrale nel diffondere la conoscenza del bando nell’ecosistema delle giovani imprese in Italia e nell’analisi delle startup partecipanti. Inoltre, ha coinvolto due dei principali partner in Israele, OurCrowd e Startup Nation Central, all’interno del Comitato di valutazione e collaborato nella ricerca dell’acceleratore.
Perché Intesa Sanpaolo lancia il primo programma di accelerazione di startup italiane in Israele
“Intesa Sanpaolo Innovation Center da diversi anni collabora attivamente con Israele attraverso diverse iniziative con hub di Innovazione, investitori e istituzioni, in collaborazione con l’Ambasciata Italiana – ha commentato Guido de Vecchi, Direttore Generale di Intesa Sanpaolo Innovation Center -. Questa iniziativa è una preziosa occasione per offrire a startup selezionate l’accesso ad una concreta opportunità di scaleup internazionale, in un percorso di valorizzazione dell’ecosistema italiano dell’innovazione”.
“Questa entusiasmante partnership – ha concluso Or Haviv, Partner & head of Global innovation platforms, Arieli Capital – collegherà due ecosistemi, quello italiano e quello israeliano, verso una rapida crescita e offrirà alle startup italiane un’opportunità unica di connettersi con il cuore di una delle scene più high tech al mondo, quella israeliano. Abbiamo grandi speranze per il futuro di questa collaborazione e credo che il programma farà crescere le startup partecipanti, creando nuove società ad alto impatto tecnologico che trarranno il meglio da queste due grandi nazioni, Italia e Israele”.
Il programma nasce nell’ambito delle attività previste dall’Accordo italo-israeliano di cooperazione industriale, scientifica e tecnologica e ha l’intento di sviluppare le startup italiane in quello che viene considerato il Paese più innovativo al mondo: secondo le classifiche internazionali Israele viene indicato al primo posto per startup pro-capite e per la creazione di brevetti con una percentuale sul Pil investito in ricerca e sviluppo pari al 4,1%. Inoltre, il Paese è rinomato per la sua forte capacità di attrarre capitali stranieri (circa il 47% contro una media europea del 9%): nel solo 2018 le startup israeliane hanno raccolto circa 6,1 miliardi di dollari.