5 agosto 2022, una data storica per l’innovazione in Italia: si quota in Borsa la prima insurtech italiana. A piantare la bandiera è Yolo, nata nel 2017 e pioniera delle microassicurazioni e assicurazioni on demand completamente digitali, che con una capitalizzazione di 33 milioni entra su Euronext Growth Milan – segmento Professionale.
“Siamo riusciti ad oggi a realizzare i nostri piani, sia nella crescita dei volumi di business sia nella raccolta di capitali con soci importanti e, considerando che metà della nostra storia è stata in pandemia, siamo soddisfatti” commenta il presidente Simone Ranucci Brandimarte, che aggiunge: “Siamo solo all’inizio. Per rimanere competitivi è necessario per Yolo continuare a crescere almeno come il mercato, e la quotazione è parte di questo processo di crescita. Speriamo che il veloce accesso alla Borsa da parte di Yolo possa essere replicato da altre realtà virtuose del tech italiano. La Borsa ed i suoi capitali possono rappresentare un forte acceleratore per l’innovazione italiana. E ne abbiamo bisogno come sistema Italia”, dice il presidente di Yolo in un’intervista esclusiva a InsuranceUp.
Chi sono gli azionisti di Yolo
Secondo quanto riportato da Borsa Italiana, il collocamento delle azioni si è concluso con una raccolta complessiva pari a 10 milioni di euro, con un prezzo delle azioni ordinarie fissato in 3,77 euro per azione (vedi qui tutti i dettagli).
Il primo azionista di Yolo è Generali Italia, con il 15,17% delle azioni, seguito da Neva SGR con il 14,33% e Primo Ventures SGR con l’11,05%. Detengono l’8,64% ciascuno Simone Ranucci Brandimarte e il CEO Gianluca de Cobelli, seguiti da Net Insurance con il 4,89% e CRIF con il 2,98%.
Yolo, dalla nascita alla Borsa in 5 anni
La rapida crescita di Yolo, 5 anni dalla nascita alla quotazione, è secondo Ranucci Brandimarte un percorso non più così inusuale considerata la velocità dei cambiamenti del mercato insurtech di oggi. “Ritengo che il mercato dei capitali sia maturo e pronto a recepire la veloce creazione di valore che proviene dalle nuove tecnologie. Serve solo molto più coraggio, degli imprenditori e degli investitori.”
Su quale sia stata la chiave della crescita di Yolo, risponde: “Il focus: focus sui fondamentali, focus sui numeri, focus sulle sinergie con gli azionisti e sulla qualità del team. Ed anche la collaborazione fra Gianluca de Cobelli e me ed una corretta – sin dal lontano 2017 – interpretazione dei trend di mercato.” Collaborazione che è stata assolutamente fondamentale a dare alla startup solide fondamenta, grazie alla sinergia tra le esperienze digitali di Ranucci Brandimarte e le competenze sui servizi bancari e assicurativi di Cobelli.
“Yolo è una società tecnologia ed ha nelle proprie piattaforme e nei processi digitali i punti di forza: ma la tecnologia è utile solo se in grado di creare valore tangibile sia per il consumatore sia per la filiera assicurativa. Dalla fusione di tecnologie digitali e di comprensione finanziaria nasce l’Insurtech. Noi siamo anche broker e come tale regolati. Il rispetto e la conoscenza delle normative sono anche fondamentali per operare nel settore.”
Come saranno investiti i capitali che arrivano dal mercato?
“Investiremo principalmente nelle nostre tecnologie e piattaforme digitali: la Digital Insurance Platform di Yolo e la sua Engagement platform, finalizzata alla profilazione dei clienti” dice Ranucci Brandimarte.
“In secondo luogo investiremo in ampiezza dell’offerta assicurativa, del network distributivo e nel consolidamento del team. E solo infine sullo sviluppo Internazionale e M&A. Vogliamo eccellere come tecnologia e questo ci permetterò di crescere velocemente in Europa senza investimenti di Marketing rilevanti.”
Leggi su InsuranceUp l’intervista integrale a Simone Ranucci Brandimarte