Uber vuole le sua flotta di driverless car

La startup che ha gettato nello scompiglio il mondo dei taxi, ora punta alle auto senza autista e porta avanti un’aggressiva campagna di assunzioni per trovare i migliori ingegneri e tecnici per il suo Advanced Technologies Center

Pubblicato il 01 Set 2015

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Lo scorso mese di luglio due white hat hacker statunitensi, Charlie Miller e Chris Valasek, hanno avuto gli onori delle cronache per aver hackerato una connected car Fiat Chrysler facendola finire fuori strada. La notizia ha fatto il giro del mondo (InsuranceUp ne ha parlato qui), poichè in un momento di grande attenzione per il futuro dell’auto, rappresentato da connected e driverless car, l’operazione dei due hacker buoni ha acceso un riflettore sul maggiore dei rischi connessi alle nuove tecnologie: le falle dei sistemi informatici.

Ebbene, i due hacker (di fatto, ricercatori specializzati nella sicurezza dei veicoli) sono stati appena assunti da Uber Technologies Inc. e andranno a lavorare presso lo Uber Advanced Technologies Center (centro di ricerca aperto dalla società lo scorso febbraio a Pittsburgh) in compagnia di qualche altra dozzina di esperti del settore dei veicoli senza conducente, reclutati in alcune delle migliori Università e centri di ricerca statunitensi.

Alla Carnegie Mellon University, Uber ha fatto una vera e propria razzia di talenti: con la stessa aggressività che ha contraddistinto la società nel mondo business, ha dapprima stretto una partnership con l’Università per collaborare sui progetti della driverless car, ma sottobanco lavorava per individuare i migliori esperti. Risultato: ha portato via 40 persone (tra cui lo stesso direttore, 6 dei migliori ricercatori e oltre 35 ingegneri) lasciando il Carnegie Mellon’s National Robotics Engineering Center del tutto spiazzato.

Non solo taxi, quindi, per Uber, anzi: la società si prepara con determinazione al momento in cui le driverless car saranno una diffusa realtà e potranno sostituire completamente il parco di tassisti che attualmente collabora con la società in tutto il mondo, generando parecchi fastidi legali. Uber intende fermamente avere le proprie driverless car, e in questo desiderio si aggiunge a una lista di concorrenti sempre più nutrita.

Il settore dei servizi di trasporto (intesi come mezzi pubblici, taxi o ride-sharing) saranno quelli maggiormente interessati dall’arrivo delle auto senza conducente e determineranno un grandissimo cambiamento anche nei modelli di servizio, nella tipologia di profili professioni richiesti e nel tipo di imprese che vorranno lavorare in questo ambito.

Tutti i grandi produttori di automobili stanno lavorando sul fronte driverless car, ma anche colossi tecnologici quali Google, Apple e Uber, grandi e modeste startup (vedi Tesla e l’italiana Deeva).

La competizione nel settore si preannuncia piuttosto alta e alcuni primi segnali della guerra per arrivare primi si intravedono anche nella vicenda Uber rispetto a Google.

Gli investimenti di Uber nel settore driverless car con l’apertura del centro di ricerca a Pittsburg, pare non siano piaciuti a Google (che è uno degli investitori più importanti di Uber) e che sta da anni lavorando alla propria driverless car.

Secondo commentatori US, Google avrebbe in risposta annunciato che sta sviluppando una piattaforma rivale di Uber; quest’ultima, a sua volta, ha dato uno schiaffo morale al proprio investitore acquisendo la società deCarta che si occupa di tecnologie di mappatura, e una serie di asset da Microsoft Bing tra cui 100 ingegneri del mapping.

Così Uber non dipenderà più da Google per le tecnologie di mappatura utilizzate dalla sua app e questo, sopratutto nella prospettiva di una guerra aperta per la driverless car, significa privare il nemico #1 di un’arma importante.

Negli headquarter di Pittsburgh intanto si potenzia l’armata: a parte i due hacker ultimi arrivati, la lista delle posizioni aperte è lunga e sofisticata, Uber è a caccia di ingegneri della meccanica, della robotica, del software, dell’intelligenza artificiale, della sicurezza e di ogni possibile segmento tecnologico che afferisca all’auto del futuro. Uno sguardo a questa pagina rende l’idea.

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