Il settore delle assicurazioni sta per essere rivoluzionato dall’impatto che determinate tecnologie esponenziali avranno nel settore, avverte in un suo recente intervento sul sito SingularityHub, il co-fondatore della Singularity University e dell’XPrize Foundation (nonchè ingnegnere, fisico e imprenditore americano, di origini greche) Peter Diamandis. Nel suo intervento, che tra le righe critica le compagnie tradizionali, il tech guru non nasconde il suo favore per la startup insurtech Lemonade, di cui è anche advisor e componente del direttivo.
Sintetizzando quanto Peter Diamandis scrive, l’effetto più evidente della disruption sarà una drastica riduzione dei premi, perchè l’utilizzo di nuove tecnologie esponenziali permetterà alle assicurazioni di effettuare calcoli predittivi in modo del tutto diverso da oggi. Ma anche una maggiore trasparenza, velocità e personalizzazione nei servizi assicurativi e nelle polizze.
In particolare, ci sono 5 forze che avranno il massimo impatto in ambito insurance, un effetto dirompente che è bene rappresentato secondo Diamandis, dalla startup Lemonade (diventata operativa sul mercato di New York recentemente, ne abbiamo parlato qui) capace di offrire un servizio che in 90 secondi fornisce un’assicurazione e in 3 minuti rimborsa un sinistro.
Queste 5 forze sono:
Digitalizzazione
Le frodi assorbono parecchio denaro nel sistema assicurativo tradizionale, e le assicurazioni si rifanno gonfiando i premi e rendendo le procedure dei sinistri più lunghe e complicate, per l’utente sgradevoli.
Questo accade perché vi è una mancanza di trasparenza in un sistema largamente analogico (anziché digitale) con molti esseri umani nel ciclo. Se si potesse digitalizzare l’intero processo – dalla firma fino alla presentazione di un claim – e garantire all’assicurato piena trasparenza sullo status della loro richiesta, aumentando l’apprendimento automatico del software, si dovrebbe ridurre drasticamente i tempi di elaborazione e di costi.
E’ quello che fa appunto Lemonade.
Social Networks
Secondo Diamnadis i social network permetteranno di creare veri modelli peer-to-peer di assicurazione, poichè permette alle persone di aggregarsi sulla base della reciproca fiducia e decentralizzare il sistema, bypassando completamente le strutture centralizzate (e i costi) che hanno oggi le compagnie tradizionali.
L’esempio di questo è ancora Lemonade, che ha appunto un sistema P2P in cui gli assicurati possono addirittura scegliere di donarea fine anno i premi di sottoscrizione (non utilizzati per la copertura dei sinistri) alle organizzazioni no profit di loro scelta.
Genomica
Nell’ambito delle assicurazioni sulla vita, è difficile oggi ignorare i dati genomici, il DNA della persona contiene anche il suo futuro sanitario, le patologie e i problemi a cui va incontro.
Diamandis indica due diverse conseguenze cui sono esposte le assicurazioni vita a fronte della disponibilità dei dati sul DNA delle persone: la prima è che saranno le persone stesse, quelle più sane, a volersi assicurare sulla base di questo dato e probabilmente attraverso modelli P2P potranno aggregarsi tra loro in modo omogeneo. La seconda è che le assicurazioni potranno aiutare le persone ad avere stili di vita adeguati a farle vivere più a lungo, cosa che fa bene anche al loro business.
Sensori
I sensori permetteranno alle polizze di assicurazione di essere basate su dati reali, ad esempio sull’utilizzo dell’auto o la salute personale, piuttosto che età, il sesso, e che tipo di auto che si possiede.
I sensori avranno sopratutto impatto sulle assicurazioni sanitarie, poichè centinaia di nuovi sensori per la salute arriveranno sul mercato nei prossimi 5-10 anni (spesso integrati in dispositivi wearable, ndr) e molte assicurazioni hanno già cominciato a utilizzarli.
L’esempio concreto di una insurtech che già procede in questa direzione è la startup Oscar, che utilizza la tecnologia per semplificare l’intera esperienza di assicurazione sanitaria, attraverso un’app e un tracker.
Intelligenza artificiale
Il settore assicurativo auto sta per essere modificato in modo consistente, a causa dell’arrivo delle driverless car, KPMG prevede che il mercato assicurativo auto può ridursi del 60% entro il 2040 e Diamandis ritiene che sia addirittura una sottostima dell’impatto.
Ogni grande casa automobilistica sta lavorando su driverless car, e dal momento che queste auto, si dice, ridurranno gli incidenti fino al 90%, potrebbe trattarsi della fine per l’assicurazione auto.
Benchè a monte ci sia una battaglia legislativa incombente per rimodellare il sistema RCA nell’ambito del nuovo scenario: la responsabilità ricadrà su case automobilistiche? sui possessori dell’auto? sugli ingegneri del software? E’ ancora tutto da stabilire.
Ciò che è certo, conclude Diamandis, è che il settore assicurativo ne uscirà radicalmente modificato.
Leggi qui la versione originale di “5 Tech Forces That Will Change Insurance for Good”.