Il CES di Las Vegas, svoltosi dal 6 al 9 gennaio scorsi, ha portato alla ribalta molte delle tecnologie che stanno cambiando il mondo e di cui InsuranceUp spesso si occupa, come wearable, IoT, robotica, Dig Data.
Ma il tema più importante del CES 2016 è stato senza dubbio quello dell’auto, tanto da portare il Consumer Electronics Show a competere con altre grandi manifestazioni dedicate specificamente all’automotive, in particolare in US, la North American International Auto Show (NAIAS) di Detroit che si terrà nelle prossime settimane.
Con nove case automobilistiche presenti e 115 aziende tech impegnate sul fronte car, che hanno occupato il 25% di spazio in più rispetto al 2015, c’è da scommettere che nel tempo, questo evento possa rivaleggiare con i più importanti eventi verticali dedicati ai motori.
L’auto sta rapidamente diventando un computer su ruote, o forse meglio dire un robot per la mobilità, capace di guidarsi, di farci da autista e segretario, di portarci ovunque vogliamo, intrattendendoci o lasciandoci la libertà di fare a bordo cose diverse dalla guida del veicolo.
L’auto del futuro, di un futuro ormai abbondantemente presente in base a quanto messo in mostra anche al CES, ruota intorno alle tecnologie più sofisticate: che si tratti di auto connesse o di auto a guida autonoma, le prestazioni e il design sembrano essere passati in secondo piano, concepiti in funzione di veicoli che hanno l’ambizione di rappresentare un nuovo tipo di mobilità, sopratutto urbana, ed essere parte di un insieme di device connessi in un ecosistema a misura di utente.
La convergenza tra società e startup tecnologiche e automotive è un dato di fatto che il CES tra annunci e esposizione ha messo in luce. Due fra tutti gli esempi.
General Motors ha scelto la manifestazione per annunciare di aver investito ben 500 milioni di dollari nella startup concorrente di Uber, vale a dire Lyft. L’idea è quella di creare una rete nazionale di auto a guida autonoma on-demand: cioè una flotta di driverless car che possa funzionare sulla piattaforma di Lyft, ma anche un programma di noleggio a breve termine per conducenti Lyft che potranno fornire il servizio senza dover possedere un’auto propria.
La mossa è secondo alcuni commentatori una risposta a Uber che già dallo scorso anno ha annunciato di lavorare alle driverless car per raggiungere l’obiettivo di avere flotte di auto senza conducente.
Ford, invece, ha brillato per un annuncio mancato (nel senso che lo si attendeva ma non c’è stato) riguardante la partnership con Google: le due società starebbero unendo le forze per la costruzione di un’auto a guida autonoma, in cui Google ci mette la tecnologia software (che al momento pare sia tra le migliori del settore) e Ford la produzione e la meccanica. Una collaborazione che ha molto senso, permettendo a ciascuna delle due imprese di fare sinergia e business, senza impelagarsi in attività “industriali” che non le sono proprie. Ma per ora niente annunci ufficiali che citino Google, anche se sulla driverless car Ford ha dichiarato di aver triplicato il numero di veicoli test.
In attesa delle auto senza conducente, Ford è prontissima sul fronte auto connessa: dal 2017 tutti i suoi veicoli Ford saranno compatibili con i sistemi CarPlay di Apple e Auto di Android, il che significa sopratutto “infotainement”, cioè l’intrattenimento a bordo.
Ciò che Ford, al CES, ha invece effettivamente annunciato è per esempio le sue strategie per innovare, svelando i 25 esperimenti di mobilità a livello mondiale che sta portando avanti per affrontare le sfide crescenti nel trasporto. A Londra, per esempio, l’azienda sperimenterà un servizio di car-sharing, basato usu un’app mobile, che permetterà agli utenti registrati l’utilizzo on-demand di una flotta di veicoli elettrici Ford Focus e Ford EcoBoost.
Mark Fields, Presidente e CEO di Ford, ha dichiarato: “Stiamo portando l’innovazione in ogni ramo della nostra attività per essere sia una società di prodotto, sia una società della mobilità – e, in ultima analisi, per cambiare il modo in cui il mondo si muove, proprio come il nostro fondatore Henry Ford ha fatto 111 anni fa .”
Aziende tech e produttori di auto imparano a collaborare dunque, i produttori abbracciano anche i nuovi modelli della sharing economy, e le startup continuano a stare con il fiato sul collo ai colossi.
Una novità assoluta al CES, che ha attirato moltissima attenzione ( e anche qualche critica), è Faraday Future, concept car (o car of concept, come preferisce dire l’azienda) che sembra sfidare un’eccellenza dell’innovazione come Tesla, azienda alla quale si dice abbia soffiato anche qualche ingegnere.
A dirla tutta, Tesla sembra quasi roba vecchia rispetto alla FFZero1 Concept.
Per ora è un prototipo di auto da corsa elettrica da 1000 CV e 320 km/h, un’auto che sembra venuta fuori da un film di Batman, ma più silenziosa. Aerodinamica estrema, materiali ultraleggeri, pesi e tecnologie per gravare il meno possibile sull’ambiente e sfrecciare a zero emissioni.
Naturalmente iperconnessa, e in programma anche formato driverless. Tutte le funzioni della vettura vengono racchiuse in uno schermo che trova posto al centro del volante.
Faraday non si limita a voler costruire auto elettriche, comunque, ma pensa a soluzioni per la mobilità, di cui l’auto è solo una componente: in programma c’è una nuova rete di car-sharing e la produzione di massa di diverse tipologie di veicoli.
Qui il video della presentazione del veicolo (la prima presentazione in assoluto) al CES 2016. Di seguito il suggestivo video della FFZero1.