INSURTECH

Polizze digitali, cresce l’interesse ma solo 1 italiano su 2 le compra

Sebbene il 47% di chi ha acquistato una polizza nell’ultimo anno abbia acquistato una polizza digitale, il prodotto fatica a diffondersi nel mercato. Perchè? “I consumatori mostrano ancora un gap in termini di conoscenza dell’offerta” rileva una ricerca di Italian Insurtech Association

Pubblicato il 07 Giu 2022

Polizze digitali

Il fenomeno insurtech continua ad evolversi, spinto dalla trasformazione digitale e, soprattutto, da una domanda sempre maggiore da parte del consumatore digitale. Ma ancora non basta.

Sebbene il 47% di chi ha acquistato una polizza nell’ultimo anno abbia acquistato una polizza digitale, tuttavia, questo prodotto innovativo fatica a penetrare nel mercato, ancora presidiato da soluzioni standard. Questo quanto emerge dalla ricerca di IIA – Italian Insurtech Association – “Consumatore Digitale: come evolve la propensione verso l’offerta assicurativa”, realizzata in partnership con Vite Sicure, Reale Mutua e I-arena.

Secondo la ricerca, il 73% dei consumatori si assicura rivolgendosi ancora a intermediari di fiducia, sintomo di un’offerta digitale non ancora sviluppata, che porta il consumatore a scegliere canali di vendita tradizionali, in mancanza di alternative competitive. Tuttavia, la penetrazione di polizze digitali comincia a farsi largo: quasi 1 cliente su 2 che ha comprato un’assicurazione nel 2021 ha scelto un’assicurazione digitale e di questi il 93% si dice soddisfatto del prodotto acquistato.

Il numero di consumatori interessanti ad acquistare questa tipologia di prodotti digitali, inoltre, è in sostanziale aumento: sono il 77% contro il 45% pre-pandemia.

Cosa manca per fare il salto? L’offerta non è adeguata alla domanda, nè in termini di dimensioni che di completezza: il 65% di chi ha comprato una polizza digitale ritiene che manchino sul mercato soluzioni digitali per ambiti quali salute, infortunio alla persona, viaggi e mobilità.

“La transizione digitale nel settore assicurativo sta accelerando: se a livello mondiale nel 2020 le polizze digitali rappresentavano solo il 23% del totale si stima che nel 2030 arriveranno all’80%, ma la filiera assicurativa deve essere pronta ad accogliere questo cambiamento” spiega Simone Ranucci Brandimarte, Presidente di IIA. Oggi, infatti, c’è ancora un grosso ostacolo da superare: “Sebbene sia aumentato l’acquisto di polizze digitali, i consumatori mostrano ancora un gap in termini di conoscenza dell’offerta e occorre un lavoro di divulgazione da parte di tutta la filiera assicurativa.”

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