Pokémon Go, un gioco che coinvolge anche le assicurazioni

In Russia e Gran Bretagna arrivano le prime polizze per chi usa l’app della Nintendo che ha scatenato un fenomeno di massa. Per avvicinare i giovani ai servizi finanziari e testare le potenzialità della realtà aumentata

Pubblicato il 27 Lug 2016

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Pokémon Go ha nemmeno un mese di vita, in Italia ufficialmente un paio di settimane, ma è già un caso. Un fenomeno virale senza precedenti e probabilmente con effetto a sorpresa per la stessa Nintendo che ha lanciato l’app. Il gioco, che sostanzialmente è una sorta di caccia ai Pokémon, è basato sulla cosiddetta Realtà Aumentata e utilizza la fotocamera, il sensore GPS e l’accelerometro per avvisarti su come e cosa cercare nelle vicinanze. Particolari luoghi georeferenziati (di solito punti di riferimento e punti di interesse locali) offrono ricompense in-game ai giocatori che li visitano. Una sorta di pedometro incorporato spinge a “viaggiare” per incubare le “uova” che schiudono nuovi Pokémon. In sostanza: gli utenti sono fortemente incentivati a mantenere l’applicazione smartphone attiva in ogni momento, un app che tiene traccia della loro posizione e dei movimenti in grande quantità.

Attraverso il cellulare un mondo digitale è completamente sovrapposto al mondo reale. Al contrario della realtà virtuale, che trasporta i giocatori in un mondo di fantasia, con Pokémon Go si gioca all’interno dell’universo reale. Qui sta il bello e anche il brutto di Pokémon Go, poiché in giro per il mondo il gioco ha provocato (o quanto meno agevolato) reati quali furti e aggressioni ma anche incidenti automobilistici per effetto della distrazione causata dal giochino.

La “follia” collettiva scatenata dal gioco può quindi diventare rischiosa. E, a sorpresa, coinvolge anche le compagnie di assicurazione. Sberbank, che è una banca ma anche la più grande compagnia assicurativa russa) è stata la prima ad aver lanciato una polizza gratuita per proteggere i giocatori di Pokémon Go da qualunque tipo di incidente o evento dannoso gli possa capitare, collegato all’attività di gioco.

Maxim Chernin, capo della IC Sberbank assicurazione sulla vita, spiega: “Essendo la più grande compagnia di assicurazioni sulla vita in Russia, sentiamo la responsabilità di proteggere i partecipanti di Pokémon Go, un gioco che sta guadagnando una popolarità immensa. Considerando il numero di notizie da tutto il mondo sui giocatori che si feriscono durante la cattura di Pokémon, abbiamo creato un prodotto speciale che sarà gratuito per i giocatori. Inoltre, crediamo che con questo prodotto possiamo aumentare l’ alfabetizzazione finanziaria della popolazione più giovane: grazie al gioco i giovani potranno entrare in contatto con uno strumento finanziario come l’assicurazione”.

E non è tutto: la Banca ha anche sviluppato dei moduli software che attirano Pokémon da catturare dentro e in prossimità delle sedi bancarie, attirando in questo modo potenziali clienti.

La britannica Row, focalizzata nell’offerta di polizze assicurative per la protezione di gadget (solitamente tecnologici), coglie anch’essa il momento Pokémon Go. In questo caso, l’operazione sembra essere più un’attività di comunicazione poichè in definitiva la compagnia continua ad assicurare semplicemente il dispositivo , ma ha centrato sicuramente l’opportunità offerta dall’attenzione che il fenomeno Pokémon Go ha in questo momento.

Spingendo la fantasia, il gioco si presta a molte declinazioni in ambito business: può diventare una piattaforma di servizi offerti anche da terze parti; può fungere da modello vincente per l’utilizzo della realtà aumentata; può diventare l’ennesimo meccanismo per la raccolta di dati personali degli utenti. Si vedranno prossimamente gli sviluppi su questo fronte.

Ma è certo che, Pokémon Go ha mostrato finalmente il potenziale offerto oggi dalla Realtà Aumentata, quando sviluppata in modo così coinvolgente. Un esempio per le aziende consumer e anche per le assicurazioni, secondo quanto si legge su un post di Novarica (società di consulenza IT per il settore assicurativo) che analizza che uso potrebbero fare le assicurazioni della realtà aumentata. E della massa di dati che un’applicazione come Pokémon Go riesce a generare.

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