Tra le stelle nascenti dell’insurtech italiano ce n’è una che nasce per venire incontro alle piccole imprese: Lokky, startup milanese co-fondata da Sauro Mostarda e Paolo Tanfoglio, attiva dal 2019 e insignita del riconoscimento ‘Miglior Insurtech 2022’ secondo l’Italy Insurance Awards.
Creato come primo broker assicurativo digitale dedicato a PMI e professionisti, Lokky è stato anche tra i primi in Italia a lanciarsi nell’open banking entrando nell’ecosistema Fabrick e ha da poco stipulato una partnership con la fintech Tot, piattaforma di banking con lo stesso target, sempre in ottica di co-innovazione e integrazione dei servizi.
Alla base del suo successo, un approccio completamente digitale e, soprattutto, l’utilizzo dei dati per offrire a piccole realtà e lavoratori indipendenti soluzioni su misura sulle loro esigenze.
La mission di Lokky: offrire alle piccole attività la stessa personalizzazione delle grandi aziende
Se per le grandi società agenti e broker tradizionali svolgono a pieno la loro funzione, supportando il cliente con la consulenza necessaria alla comprensione dei bisogni e alla personalizzazione delle soluzioni assicurative, spesso ciò non avviene per attività più piccole, come piccoli imprenditori, professionisti e freelance: per gli agenti in questo caso non è sempre facile dedicare tempo e risorse alla personalizzazione delle polizze, soprattutto per i limiti di tempo e redditività. Questo significa che le piccole attività si trovano spesso costrette a ripiegare su soluzioni standard, spesso non correttamente tarate ai loro bisogni e più costose rispetto alla copertura realmente necessaria.
Qui entra in gioco Lokky, che grazie a tecnologie innovative nell’ambito degli Smart analytics e Data enrichment, e un algoritmo proprietario offre ai professionisti e alle piccole aziende un’esperienza personalizzata, semplice, veloce e totalmente digitale: dalla comprensione dei bisogni assicurativi, alla personalizzazione del prodotto, passando per il pagamento e fino ad arrivare all’emissione e alla sottoscrizione della polizza.
“Il nostro algoritmo proprietario è un elemento portante e caratterizzante alla base del posizionamento di Lokky sul mercato assicurativo” spiega Mostarda, “È un’area in continua evoluzione, che ci permette di profilare i clienti e offrire un prodotto che cerca di adattarsi il più possibile alle loro esigenze”.
Attualmente la società copre le esigenze assicurative di più di 200 tipologie di clienti, con soluzioni che vanno dai Danni al fabbricato alla Responsabilità civile, RC Collaboratori, Danni al contenuto, Furto, RC Professionale, Tutela legale, Altri danni ai beni, Cyber Risk.
Raggiungere i clienti: il modello embedded insurance
Raggiungere e sensibilizzare sul tema assicurativo un target di mercato storicamente sotto-assicurato come quello di piccole attività e professionisti richiede a sua volta un approccio innovativo. Per questo, Accanto ai canali digitali ordinari come i motori di ricerca e ai canali più consumer, come i Social network, Lokky utilizza “un approccio per ecosistemi”, veicolando l’offerta attraverso partner che scelgono di arricchire l’esperienza per la propria clientela business integrando i suoi servizi.
“La nostra è quindi una soluzione di embedded insurance che fa leva su una piattaforma nativamente aperta agli ecosistemi orchestrati dai nostri partner, e il tutto in linea con i vincoli normativi che regolamentano sempre di più la distribuzione dei prodotti assicurativi”, spiegano Mostarda e Tanfoglio.
Lo dimostrano le tante partnership già attive che includono sia operatori pienamente digitali, come per esempio Hype, ProntoPro, SumUp e la recente partnership con Tot, sia operatori meno digitali come Toshiba Climatizzazione, SunCity e TeamSystem.
“sappiamo che c’è ancora tanto lavoro da fare per dare a ogni imprenditore e professionista il ventaglio di coperture assicurative adeguate ai rischi a cui è sottoposto” aggiungono i due co-fondatori, “non abbiamo neanche iniziato a raggiungere tutti i professionisti iscritti a un Albo, come tecnici, commercialisti, medici, gli agricoltori e allevatori, e tutto il mondo dei freelance che è letteralmente esploso con l’aumentare delle professioni digitali”.
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