Ha una grandezza pari a circa 13 campi da calcio, strade fino a 4 corsie, incroci, strisce pedonali, semafori, rampe, tunnel, dossi, edifici, marciapiedi, ostacoli di vario genere, alberi, parcheggi, porta biciclette e, naturalmente, persone e animali robotici. I dettagli arrivano fino alla ricostruzione di strisce pedonali scolorate e cartelli ricoperti da graffiti. E’ la prima città al mondo per testare le automobili di prossima generazione, cioè le connected e le driverless car, e non può che essere stata costruita a Detroit, la capitale US dell’automobile.
Realizzata in collaborazione da un gruppo di ricercatori dell’università del Michigan e il Michigan Department of Transportation, Mcity riproduce con grande varietà e dettagli la circolazione urbana e non urbana, offrendo dunque la possibilità di valutare l’efficienza e le capacità del veicolo in differenti situazioni, comprese quelle più pericolose.
Per esempio, per le connected car va valutata la capacità di connessione V2V e V2I (vehicole to vehicole e vehicole to infrastrutture) nelle gallerie, nei tunnel, tra edifici o in curve che mettono in ombra il segnale; così come, per le driverless car è fondamentale valutare come rispondono alla segnaletica o all’evento imprevisto come una persona che attraversa improvvisamente la strada. (Diverse simulazioni in questo video)
La realizzazione di un contesto di questo tipo comporterà, secondo i suoi promotori, ad un’accelerazione nello sviluppo di auto connesse e autonome e di una serie di tecnologie legate alla mobilità, che vanno testate in un ambiente del tutto simile a quello reale e il più ampiamente possibile prima di essere prodotte per il mercato. Questi nuovi veicoli porteranno secondo molti osservatori a una benefica rivoluzione della mobilità urbana ed extra urbana, riducendo enormemente il numero di incidenti stradali.
Rappresentano però anche un terreno di sfida per i nuovi rischi che pongono, sopratutto in relazione alla sicurezza delle tecnologie software che adottano.
Per questo motivo, un luogo come Mcity è molto importante, dove tutti i player della mobilità (dalle amministrazioni, ai produttori, alle società ics, alle assicurazioni) hanno anche la possibilità di lavorare insieme.
“Ci sono molte sfide poste dall’arrivo dei veicoli driverless sulle strade – ha dichiarato Peter Sweatman, Direttore del Mobility Transformation Center dell’Università del Michigan – Mcity è un posto sicuro, controllato e realistico in tutto e per tutto in cui possiamo scoprire come l’incredibile potenziale delle auto connesse e automatiche puà essere realizzato velocemente, efficacemente e in sicurezza.”
Per realizzare Mcity sono già stati spesi oltre 10 milioni di dollari.