Nonostante il periodo di stop dovuto alla pandemia di nuovo coronavirus, il mondo insurtech continua ad attrarre l’attenzione degli investitori e fa registrare numeri da record. A dirlo è l’ultimo rapporto rilasciato dalla società di consulenza Willis Tower Watson, che analizza la performance complessiva del settore durante i primi tre trimestri dell’anno in corso.
insurtech 2021, i numeri dei primi tre trimestri
A livello globale, da gennaio a settembre 2021 le compagnie insurtech hanno raccolto fondi per 10,5 miliardi di dollari in 421 round di investimenti, un numero ben superiore rispetto ai 377 chiusi nell’intero 2020. Mancano inoltre appena 12 milioni di dollari per raggiungere la cifra totale incassata dal settore nel 2018 e nel 2019 combinati.
In particolare, nel trimestre appena conclusosi sono stati raccolti 3,1 miliardi di dollari: il 23% in più rispetto allo stesso periodo nel 2020, ma il 35% in meno rispetto al trimestre precedente. Inoltre, su 113 round totali – di cui più del 30% di Serie A – 11 sono stati “mega-round” da più di 100 milioni di dollari, i quali hanno rappresentato più della metà del totale dei fondi raccolti.
Due dei tre round più corposi sono stati chiusi da compagnie attive in ambito cyber: Coalition, che a fine settembre ha raccolto 205 milioni di dollari e raggiunto una valutazione da 3,5 miliardi; e At-Bay, che a luglio ha raccolto 185 milioni di dollari con un round di Serie D.
Il 46% delle compagnie che hanno potuto contare su nuova liquidità sono americane, ma l’onda insurtech sta rapidamente raggiungendo anche Paesi collocati in altre aree geografiche, come la Svezia, il Sudafrica, gli Emirati Arabi Uniti o il sud-est asiatico.
Investimenti non per tutti: il 50% sono megaround
Come sottolineato da Andrew Johnston, Global Head of InsurTech per Willis Re, “la continua crescita del settore non significa che i fondi dei venture capital siano disponibili per la maggior parte, o anche solo per molte, delle compagnie attive nel campo”. La tendenza principale, infatti, si muove verso una sempre maggiore concentrazione degli investimenti a favore di un circolo ristretto di compagnie con un posizionamento ormai consolidato.
Nel secondo trimestre del 2021, per esempio, più di due terzi dei fondi raccolti sono stati concentrati in 15 accordi. Di conseguenza, lo 0,5% delle compagnie insurtech attive a livello mondiale si sono spartite 3,3 miliardi di dollari, ulteriori 1,5 miliardi di dollari sono stati distribuiti ad altre 147 aziende, ma il 95% delle startup insurtech in attività non ha ricevuto alcun finanziamento.
Inoltre, analizzando i dati degli ultimi anni Willis Tower Watson ha calcolato che, in media, il 50% dei fondi ricevuti dal settore insurtech è parte di mega-round. Questo è parzialmente legato all’abitudine, sempre più comune per le grandi aziende, di lanciare importanti round di investimenti poco prima di entrare sui mercati finanziari, con lo scopo di migliorare la propria valutazione e raggiungere lo status di unicorno.
Il numero di nuovi unicorni sta infatti progressivamente aumentando: nel 2018 le startup che hanno raggiunto una valutazione pari o superiore al miliardo di dollari sono state quattro, cinque nel 2019 e nel 2020 e ben otto nel 2021. Willis Tower Watson ha stimato che oggi sono attivi all’incirca 24 unicorni insurtech.