Secondo quanto riporta in una infografica Oxbow Partners, società di consulenza del settore assicurativo, l’ondata di startup emerse finora nel panorama assicurativo deve preoccupare sopratutto i broker assicurativi, poichè opera sopratutto nello spazio della distribuzione: oltre il 50 % delle insurtech ha infatti focalizzato la propria attività nello sviluppo di piattaforme tecnologiche che permettono di raggiungere gli utenti e trasformarli in clienti, proponendo nuove forme di interazione tra cliente e compagnia assicurativa.
Il dato non sorprende: come segnalato spesso anche dalle pagine di InsuranceUp, un’importante fascia di potenziali clienti assicurativi, in particolare i millennial e tutti i digital savvy, richiedono una diversa esperienza di acquisto e un diverso rapporto con il proprio assicuratore, che si esprimano con una digitalizzazione dei processi, maggiore tempestività, personalizzazione, facilità e trasparenza.
Caratteristiche che tutte le startup insurtech assumo infatti a propria missione aziendale.
Il 34% delle startup insurtech opera invece nel B2B, cioè sviluppa soluzioni e tecnologie che rivende all’industria assicurativa tradizionale; l’8% di queste startup propongono modelli assicurativi P2P e solo il 2% sono considerabili compagnie assicurative assimilabilia quelle più tradizionali.
Altri dati interessanti riportati nell’infografica riguardano:
– la localizzazione geografica delle insurtech, che vede la netta prevalenza del Nord America, seguito dall’Europa;
– le tecnologie che stanno spingendo la rivoluzione in campo assicurativo, in cui predominano software per data e analytics e IoT, seguiti a ruota da blockchain e droni
Ecco l’infografica di Oxbow Partners.