Londra è la prima città al mondo per numero di startup insurtech, ben 64, seguita da New York (61) e San Francisco (58); ma è Palo Alto, Silicon Valley, a svettare nella classifica delle capitali insurtech per dollari investiti: 2,386 milioni contro i 160 di Londra, una distanza notevole.
E’ lo specchio di quanto avviene in generale sul fronte del mondo startup: come indica anche un recente report di PitchBook sul venture capital in Europa, il vecchio continente è sempre più dinamico su questo fronte, sopratutto in alcuni hub come appunto Londra, Parigi, Berlino. Ma quando si comincia a parlare di startup che diventano grandi (le scaleup) e quindi di altre dimensioni d’investimento, l’Europa deve ancora mangiare polvere rispetto alla mitica Silicon Valley, un ecosistema startup maturo, iper competitivo ma in cui sono presenti fondi d’investimento che da soli valgono il Pil di alcune nazioni.
Che Londra e New York si siano oramai qualificati come i più dinamici hub mondiali in ambito insurtech è un fatto di cui avevamo già parlato in questo articolo.
A New York si concentrano le sedi di moltissime compagnie assicurative Fortune 500, tra cui AIG, Metlife, Marsh, Chubb / ACE, New York Life, Assurant e Travellers. La vicinanza ‘fisica’ a queste grandi imprese assicurative offre alle startup maggiori opportunità di sviluppare partnership o di trovare manager di talento ed esperienza ‘rubati’ alla società tradizionali. NY è anche la città dei media, dei designer, dei creativi, delle agenzie di marketing: se bisogna costruire un brand, la grande mela è il luogo in cui vi è la più alta concentrazione di professionisti per farlo. Inoltre, il sistema regolamentare è considerato forse quello con maggiori restrizioni in US, il più difficile da affrontare, ma proprio per questo è ritenuto un banco di prova importante.
Tra le startup in maggiore evidenza del sistema newyorkese ci sono Lemonade, Oscar (che è già un colosso), Jetty, Slice Labs, CoverWallet, Haven Life, Fabric.
Londra, dal canto suo, è la città preferita per la fondazione di molte startup insurtech europee: Guevara, Brolly, Cuvva (scozzese ma basata a Londra), BuzzMove, Digital Fineprint, Neos, Spixii, Revolut, Zego.
Il magazine Carrier Management, che si rivolge ai manager del settore assicurativo, ha realizzato con Venture Scanner una classifica delle 20 capitali mondiali dell’insurtech, la prima stilata in base al numero di startup presenti nella città. E’ positivo notare la presenza di ben 4 capitali europee, oltre a Londra c’è Parigi, c’è Berlino e (un po’ a sorpresa) Madrid che dando i natali a 14 startup insurtech (una più di Berlino) si affaccia timidamente in questo ecosistema. Come si può leggere nella colonna dei capitali investiti, quelli contati a Madrid sono veramente piccole somme, circa 700 mila dollari in totale.
La seconda classifica tiene invece conto dei capitali investiti e ribalta completamente le posizioni: come si vede Londra scende al 12° posto, berlino al 15°, Parigi al 20° e Madrid scompare.
New York e San Francisco mantengono le posizioni alte, seguite da Shangai che nemmeno compare nella classifica per numero di startup. Questo perché a Shangai ha la sua sede Zhong An, la startup cinese che fa capo ad Alibaba, che oltre ad aver ricevuto i più ingenti capitali di sempre in ambito insurtech, ha realizzato nel 2017 anche l’ingresso in Borsa.
Nella Top 20 delle capitali mondiali insurtech nessuna città italiana. Bisogna andare a un’altra classifica, quella limitata al quadro europeo, per vedere Milano fare capolino all’ultima posizione, con 5 startup (numero minimo per comparire nella lista).
Chi sono queste startup insurtech italiane? Tra le insurtech italiane milanesi, abbiamo già parlato di Yolo, Neosurance, Darwinsurance. A breve la lista aggiornata di tutte le insurtech italiane.