L’Internet of Things e la grande industria

Non solo wearable e smart home, l’internet degli oggetti impatta anche nella grande industria. Che pone sfide più complesse per le società tecnologiche. Ne parla il VP di SanDisk Chris Bergey

Pubblicato il 02 Dic 2015

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Il più delle volte, quando si parla di IoT, si fa riferimento sopratutto al mondo consumer: dispositivi personali connessi, dispositivi e piattaforme che trasformane le abitazioni in smart home, comuni oggetti dell’esistenza quotidiana che sembrano acquisire una nuova dimensione grazie alle nuove funzioni tecnologiche di acquisizione, condivisione dei dati, inter connessione con altri dispositivi.

E’ certamente un nuovo mondo che si apre e un’opportunità smisurata di business.

Chris Bergey, Vice President and General Manager della Mobile Connected Solutions di SanDisk, intervenuto su VentureBeat, (una delle principali testate editoriali al mondo nel settore tecnologico) con un articolo intitolato What big industry will do to the Internet of Things, cioè cosa farà la grande industria con l’internet degli oggetti (IoT), ha voluto ricordare che la rivoluzione IoT riguarda (e riguarderà sempre di più) anche il mondo industriale.

“Alcune delle più grandi innovazioni stanno avvenendo proprio dietro le quinte – dice Bergey – in fabbriche, in aziende agricole e siti industriali per ottimizzare la produzione e aumentare l’efficienza energetica.”

Un fatto questo, né semplice, né scontato in quanto non solo nella grande industria le sfide tecnologiche sono molto più impegnative avendo a che fare con sistemi e processi complessi; ma anche la mentalità nel settore grande industria è spesso molto lontana da quella delle società tecnologiche.

Molti sistemi industriali sono costruiti per gestire problemi e processi, come per esempio pozzi sottomarini di perforazione, controllo di reattori chimici di grandi dimensioni o ottimizzazione dei motori delle locomotive, in tempo reale. Non c’è spazio per l’errore. Se una catena di montaggio si blocca, potrebbe diventare un rischio professionale e un disastro finanziario. Anche i sistemi per l’illuminazione di controllo o di riscaldamento possono coinvolgere strati di complessità da capogiro. Caratteristiche come piccole dimensioni, velocità, migliore qualità (ricercate in applicazioni consumer) sono qui meno importanti rispetto a resistenza, affidabile, e conformità. La salvaguardia dei lavoratori e la sicurezza superano tutte le altre preoccupazioni.

Le società tecnologiche che vogliano portare l’internet degli oggetti nella grande industria dovranno avere tecnologie pronte a operare in condizioni estreme: alte o bassissime temperature, umidità, vibrazioni, a pressione. Connettività ridondante, capacità di stoccaggio e / o di potenza di elaborazione saranno la norma.

Molti prodotti IoT dovranno anche essere molto autonomi.

In agricoltura, un settore che si è dimostrato molto reattivo all’adozione di tecnologie IoT, vengono per esempio utilizzati dispositivi IoT per monitorare i sistemi di irrigazione di coltivazioni che si sviluppano su migliaia di acri. I parchi eolici offshore invece stanno adottando meccanica e sistemi di manutenzione internet-enabled, in modo da poter ridurre il numero di volte in cui sono è necessario inviare tecnici in mare.

Il settore energetico, beneficerà moltissimo della IoT.

Nel mondo, i clienti industriali acquistano e perdono (le perdite di elettricità sono gli sprechi prodotti dalla generazione, trasmissione e distribuzione), elettricità sufficiente per soddisfare il fabbisogno elettrico degli Stati Uniti di 5 anni. “Non tutta l’energia può essere recuperata, ma ti dà un senso di scala di ciò che può essere realizzato con la tecnologia IoT.”

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