Kuldat, startup che ha sviluppato una piattaforma web di analisi dei Big Data che può aiutare le PMI a migliorare i processi di sales e marketing, ha reso noto nei giorni scorsi di aver raccolto un investimento da 1,5 milioni di euro da United Ventures (fondo italiano di venture capitale focalizzato su startup ICT) che saranno destinati all’espansione della società sui mercati europei e negli States.
Kuldat si muove in un mercato, quello dei cosiddetti Big Data, in cui la mole dei dati è dell’ordine dei Zettabyte, ovvero miliardi di Terabyte, che hanno bisogno di potenza di calcolo e soluzioni di analisi molto sofisticate per trasformarsi in informazioni utili. Da qualche tempo, hanno cominciato a essere utilizzate per capire meglio i Big Data anche le tecniche di intelligenza artificiale (AI), che a tutti noi richiama alla mente il settore della robotica. In realtà, il settore AI (artificial intelligence) ha raggiunto un punto di maturazione che ne permette l’utilizzo per applicazioni differenti dalla semplice robotica, in particolare applicazioni legate al business.
Ed è questo esattamente che fa Kuldat. Utilizzare l’intelligenza artificiale per l’analisi dei Big Data per i dipartimenti di marketing e vendite, in particolare analizza i bisogni insoddisfatti dei clienti monitorando e combinando le informazioni provenienti da varie fonti online, ed effettua attivita’ di prospecting. La piattaforma è in grado di analizzare dati provenienti da 25 industries, 6 mercati e più di 250mila aziende, processando circa 15 Milioni di messaggi al giorno dal web.
Inoltre, la piattaforma Kuldat può anche essere utilizzata per ottenere insights circa le attività commerciali dei competitor lanci di nuovi prodotti, campagne di marketing, eventi e offerte commerciali.
La tecnologia di Kuldat è basata su un algoritmo proprietario, capace di raccogliere e catalogare le informazioni che viaggiano online attraverso siti web e social network; la piattaforma è “pronta all’uso”, cioè non necessita di customizzazione o integrazione con le altre piattaforma già in uso presso l’azienda e grazie alla facilità d’uso può essere gestita anche da personale non tecnico.
La startup ha un team internazionale ed è stata fondata a Boston nel 2012, ma ha la mente italiana: il suo fondatore è si chiama Marco Visibelli, data scientist con precedenti esperienze in IBM, Accenture e persino in ambito militare.
“Tutto quello che abbiamo realizzato in Kuldat era impensabile anche solo qualche anno fa – spiega Marco Visibelli, CEO di Kuldat – La tecnologia di big data negli ultimi anni è arrivata ad un livello di maturità tale che siamo in grado di fornire anche alle piccole medie imprese una soluzione estremamente efficace. Con la nostra soluzione le PMI possono avere uno strumento in più per espandersi e trovare clienti anche all’estero”.
Secondo tutti le principali società di consulenza mondiali, i Big Data rappresentano un’opportunità multimiliardaria di business a livello mondiale, sia sul fronte delle tecnologie che dei servizi. In questo ambito le stime vanno certamente prese con cautela: non solo è difficile stabilire i confini dell’industria Big Data che abbraccia infiniti campi, ma è tendenzialmente un settore a crescita esponenziale, grazie allo sviluppo tecnologico e al maggior focus di grandi multinazionali così come di giovani startup.
IDC ha stimato che entro il 2018 questo mercato varrà 41,5 miliardi di dollari.