Ora o mai più: è il titolo della Seconda Edizione dell’Italian Insurtech Summit, il più grande evento innovativo del settore assicurativo italiano, organizzato da Italian Insurtech Association, in programma lunedì 20 e martedì 21 settembre.
Due giorni completamente dedicati all’innovazione digitale del settore, che vale il 7% del Pil e impiega nel nostro Paese oltre 400 mila risorse, e agli scenari che l’ecosistema insurtech ha davanti, anche alla luce delle conseguenze della pandemia.
“Il mercato italiano non è ancora maturo per affrontare la sfida dell’insurtech, uno scenario che la nostra associazione sta denunciando da tempo. Bisogna intervenire con urgenza su tutti i fronti per dare una risposta efficace alla nuova domanda. Ora o mai più, come reca il titolo dell’edizione del summit di quest’anno, vanno realizzati investimenti, aumentate le competenze digitali, favorita la sperimentazione con soluzioni insurtech innovative”. Con queste parole Simone Ranucci Brandimarte, Presidente di IIA, ha spiegato il tema dell’evento durante la conferenza di presentazione del 16 settembre.
Italian Insurtech Summit 2021, l’innovazione nelle assicurazioni “Ora o mai più”
Italian Insurtech Summit 2021, continua il percorso
Nella sua prima edizione del 2020, le parole chiave di Italian Insurtech Summit sono state Cotaminazione ed Ispirazione. L’evento si è concentrato su una panoramica delle basi necessarie alla nascita di un prolifico ecosistema insurtech: l’impegno di tutti gli autori nel fare sistema, la necessità di creare una cultura insurtech condivisa, promuovere gli investimenti ed incentivare l’innovazione.
L’edizione 2021 punta a fare un passo oltre: si passa alla Call to Action. Fulcro dell’evento saranno temi come l’aumento della magnitudo degli investimenti e delle sperimentazioni, e una spinta per tutti gli attori del sistema ad aprirsi ad una visione globale ed avvicinarsi con maggior coraggio e ambizione all’innovazione.
Italian Insurtech Summit 2021 conta sulla partecipazione di circa 150 speaker, con un’importante rappresentanza delle istituzioni. I suoi incontri raccolgono testimonianze da 21 paesi, con 120 aziende partecipanti per più di 20 ore di interventi in streaming.
L’evento si basa su un formato digitale innovativo sulla base dell’Edutainment (education + entertaiment, ovvero educazione e divertimento), completamente customizzabile sulla base delle esigenze e degli interessi di ogni spettatore.
Infine, anche quest’anno non mancheranno gli Insurtech Awards: 12 premi per l’Insurtech Community, che verranno assegnati nel pomeriggio della seconda giornata dell’evento, il 21 settembre.
Open Innovation nell’insurtech in Italia: ancora in fase embrionale
Come evidenziato dall’Insurtech Investment Index Report, presentato da IIA a giugno 2021, il rapporto tra compagnie assicurative e startup è ancora a uno stato embrionale in Italia, rispetto a quanto accade in altri paesi europei. Mentre nel primo semestre del 2021 in Germania le compagnie assicurative hanno investito 900 milioni di Euro in startup, in Francia 300 milioni di Euro e in Gran Bretagna 400 milioni di Euro, in Italia solo 60 milioni di Euro.
“I dati condivisi da IIA mostrano che gli investimenti in insurtech continuano, a livello globale, a crescere ad un ritmo molto sostenuto, portando con sé anche un graduale percorso di maturazione dei modelli di business. In Italia la situazione è ancora molto diversa, sia a livello dell’ammontare investito, sia per il numero di startup insurtech nate sul nostro territorio” afferma Andrea Birolo, Head of Corporate Venture Capital di Reale Group. “Ciononostante Reale Group crede fortemente nelle opportunità offerte dagli investimenti in startup e si è dotato, fin dal 2018, della divisione Corporate Venturing proprio con l’obiettivo di ricercare realtà con le quali sviluppare sinergie e partnership industriali per tutto il Gruppo.”
“Nella prima parte del 2021 le compagnie assicurative italiane denotano una forte inerzia negli investimenti in startup e PMI Insurtech, con ben il 58% di esse che non ne ha effettuato nessuno, e il restante 42% che non ha aumentato gli sforzi rispetto al 2020” aggiunge Filippo Maria Renga, Director Observatory Fintech & Insurtech – Politecnico di Milano. Che tuttavia precisa: “L’outlook sulla fine del 2021 è però più positivo di quanto era stato dichiarato a fine 2020”.
Insurtech in Italia, l’ostacolo delle competenze digitali
“Agli occhi di chi crea innovazione per le Assicurazioni da anni, i dati raccolti da IIA fanno emergere la rigidità strutturale e normativa che induce le Compagnie italiane ad una certa timidezza verso le startup tecnologiche. Credere in un partner tecnologico innovativo, startup o meno, è in parte un atto di fiducia, perché non sempre il vantaggio che ne deriva si riflette immediatamente sul combined ratio.” ha commentato Natalia Antongiovanni, Business Development Officer ICG.
“In Italia più che in altri paesi, le rendite di posizione rallentano il processo di trasformazione digitale e spesso si investe in innovazione per una richiesta del mercato o per seguire i trend di Stati Uniti e resto d’Europa, piuttosto che per una reale percezione dei vantaggi che ne derivano. Per sbloccare questo processo, cogliendo lo spirito del Next Generation EU, il Sistema Italia dovrà agevolare ogni forma di investimento e partnership relativa alla trasformazione digitale”.
Italian Insurtech Association: puntiamo a 1 miliardo di investimenti nel 2023
L’auspicio di IIA è di aumentare gli investimenti in insurtech da 50 milioni del 2020 a 1 miliardo di euro nel 2023. Per arrivare a questo ambizioso risultato, servirà intervenire sull’ecosistema attraverso: creazione e acquisizione di competenze digitali da parte di tutti gli operatori della filiera, maggiori sperimentazioni e collaborazioni, creazione di poli insurtech, e sviluppo di un modello open.
“Si tratta di un traguardo assolutamente fattibile, in quanto la cifra di 1 miliardo rappresenta il 5% del totale degli investimenti del settore assicurativo” commenta Simone Ranucci Brandimarte. “Come IIA ribadiamo l’urgenza di indirizzare tali investimenti in insurtech affinché si inneschi un circolo virtuoso a vantaggio di tutto il settore che sempre di più sarà trainato, sia in termini di domanda che di offerta, dal digitale, altrimenti c’è il rischio di rimanere schiacciati da player stranieri.”