Si è appena conclusa la quarta edizione dell’Italian Insurtech Summit, l’evento di riferimento per i player assicurativi e non solo, che quest’anno ha moltiplicato le sue date con 9 giornate 4 in presenza e 5 fully digital, un’occasione unica che ha visto l’unione di conoscenza, ispirazione e networking di alto livello.
All’evento hanno partecipato oltre 1.600 in presenza e 57.000 streamers unici con picchi di oltre 5.000 collegamenti in contemporanea, 330 le aziende che hanno preso parte e 250 ore i contenuti che sono stati prodotti, una crescita esponenziale se si pensa che il primo Summit di Italian Insurtech Association vide la partecipazione di 32 speaker e 450 partecipanti.
Italian Insurtech Summit 2023: spingere l’insurtech fuori dalla comfort zone
Abbiamo voluto attribuire a questa quarta edizione il titolo di Out of the Box, per evidenziare la sfida dell’associazione di voler far uscire l’insurtech dalla comfort zone in cui è stata rilegata, per dar valore a uno degli asset più importanti del sistema Paese – ricordiamo che il settore assicurativo vale il 7% del PIL italiano.
Questo è stato possibile grazie alla collaborazione di aziende e player che hanno creduto e investito nel Summit, a tutti soci Senior e Associati che si sono dedicati alla manifestazione impegnandosi per portare il loro contributo, alla partecipazione degli speakers che sono saliti sul palco e ai tanti i C-Level, che nonostante i molti impegni hanno presenziato durante le nostre giornate. La grande affluenza dimostra che sempre di più l’Associazione si sta avvicinando all’obiettivo di promuovere la cultura dell’Insurtech, e molti player hanno recepito l’importanza che la digitalizzazione può avere nel settore, soprattutto in termini di benefici.
Italian Insurtech Summit 2023, il grande tema dell’anno: le competenze
Quest’anno abbiamo voluto dedicare grande parte del nostro Summit al tema delle competenze e in particolare su quali sono le strategie da attuare per rendere attrattivo il mercato assicurativo.
Il Gap di competenze digitali all’interno della filiera continua a essere una delle principali sfide del settore assicurativo, che raramente è percepito in modo appealing dai nuovi talenti, infatti nel ranking dei lavori in Italia risulta 14° in classifica. Nel 2023 è previsto l’inserimento di oltre 10 mila profili specializzati all’interno dell’ecosistema, figure che non solo molto difficili da reperire, ma che sino a pochi anni fa non lavorano all’interno della filiera. Per colmare questo gap è fondamentale investire in formazione e training.
Sul palco abbiamo visto intervallarsi tantissimi speaker che hanno trattano e analizzato il tema competenze e innovazione, portando il loro expertise e know-how in modo da creare più consapevolezza sul tema. I partecipanti hanno avuto la possibilità di capire quali sono le strategie che le aziende mettono in campo per rendere il nostro comparto più attrattivo e interessante. La sfida per noi di IIA è reperire e formare professionisti, per arrivare, entro il 2030, a posizionare l’insurtech fra i cinque settori più challenging.
Il problema competenze è una questione trasversale che riguarda più industry e proprio per questo l’IIA Summit si è inserito all’interno di un’iniziativa interdisciplinare che ha riguardato tre settori dirompenti nell’economia del paese: Fintech, Proptech e naturalmente Insurtech, la Call Tech Action (CTA), un’iniziativa congiunta di Assofintech, Italian Insurtech Association (IIA), ICE SDA Bocconi, School of Management del Politecnico di Milano con Italian PropTech Network e Osservatori Digital Innovation, patrocinata dal Comune di Milano. Un progetto nato proprio per stimolare l’attenzione degli studenti e dei giovani lavoratori nei confronti di questi tri mercati.
Siamo molto orgogliosi di essere tra i promotori di questa ambiziosa iniziativa, che ha riunito diverse eccellenze del nostro Paese e della città di Milano: promuovendo la cultura dell’innovazione e delle competenze al fine di aiutare i mercati di riferimento a rimanere competitivi.
Cosa ci portiamo a casa dal summit?
Gli indici sulle competenze in ambito assicurativo e finanziario degli italiani sono piuttosto sconfortanti. E’ proprio questo punto ad averci spinto a ricercare nuovi partner per portare avanti la nostra missione.
È imperativo, infatti, che le nuove generazioni abbiamo delle buone basi di cultura finanziaria e assicurativa, e questo è importante per loro come per le industry. Se vogliamo che l’Italia resti uno dei Paesi più produttivi e competitivi a livello globale occorre sviluppare un ponte tra i giovani e i fabbisogni delle imprese. Durante il Summit abbiamo raccolto centinai di CV di giovani lavoratori interessanti a interfacciarsi con il nostro mercato.
Concludo ringraziando tutti i partecipanti, che con il loro supporto hanno alimentato il motore pulsante del Summit anticipando che siamo già al lavoro per la prossima edizione, ancora più sfidante di quella di quest’anno e di cui sveleremo presto alcuni dettagli, ma che sicuramente manterrà lo stesso approccio innovativo, dinamico e interattivo.
La sfida per il 2024 sarà quello di unire ancora di più il mondo insurtech con quello universitario e aiutare tutti gli associati a promuovere networking al fine di portare sempre maggiore valore alla nostra industry.