Nonostante le difficoltà iniziali, il 2020 segna un nuovo record per il mondo insurtech: gli investimenti globali nel settore hanno toccato i 7,1 miliardi, un aumento del 12% rispetto all’anno precedente. In crescita anche gli accordi chiusi, che raggiungono quota 377 nei quattro trimestri (+20%).
Investimenti insurtech 2020, la svolta del Covid-19
Secondo l’ultimo report della società di consulenza Willis Tower Watson, che ha rilasciato i dati, dal punto di vista operativo la pandemia di Covid-19 ha avuto un impatto eccezionale, portando a cambiamenti che sarebbero stati irraggiungibili attraverso iniziative individuali o anche settoriali.
L’industria assicurativa, infatti, ha dimostrato di poter funzionare in modo completamente digitale, e ha risposto in modo appropriato alle sfide che si sono presentate negli ultimi 12 mesi.
Le difficoltà non erano indifferenti. Nel 2020, gli assicuratori hanno pagato $55 miliardi in compensazioni ai propri clienti: l’emergenza sanitaria causata dalla diffusione del nuovo coronavirus si posiziona così al secondo posto tra gli eventi con maggiori esborsi per il mondo assicurativo, dopo l’uragano Katrina del 2005 ($82 miliardi).
Anche i ritorni sugli investimenti hanno subito i contraccolpi della pandemia, causando perdite per $150 miliardi, e si stima che in totale il settore abbia visto un calo nei profitti del 25,2% rispetto al 2019.
Dall’altro lato della medaglia, però, il mondo assicurativo può fare affidamento su un alleato destinato a diventare sempre più importante: la tecnologia, che si presenta già da ora come lo strumento chiave per superare il momento di incertezza attuale.
2020, l’inizio lento e poi la ripresa
In ambito insurtech, l’anno è iniziato in modo decisamente deludente: nel primo trimestre 2020 gli investimenti sono stati pari a $912 milioni, circa la metà dell’importo raccolto nel trimestre precedente.
I mesi di aprile, maggio e giugno hanno però invertito la tendenza, anche grazie a operazioni come l’entrata in borsa di Lemonade e le acquisizioni di Hippo (con Spinnaker) e Buckle (con Getaway).
La ripresa è proseguita anche nel terzo trimestre, quando gli investimenti hanno toccato i $2,4 miliardi, di cui il 70% attribuibili ai mega round di Bright Health e Ki ($500 milioni a testa), Next Insurance ($250 milioni), Waterdrop ($230 milioni), Hippo ($150 milioni) e PolicyBazaar ($130 milioni).
Infine, negli ultimi tre mesi dell’anno gli investimenti sono stati pari a $2,1 miliardi, divisi su 103 operazioni chiuse in 23 Paesi.
Investimenti insurtech 2020, i settori principali
Le compagnie specializzate in polizze contro danni e infortuni (P&C) continuano ad attrarre la maggior parte degli investimenti (il 67% del totale), ma risulta molto promettente anche l’ambito delle assicurazioni mediche e sulla vita (L&H).
Diverse startup nell’ultimo settore hanno già in programma di fare il proprio ingresso in Borsa nel 2021, tra cui Oscar Health e Waterdrop. Inoltre, il settore L&H ha visto crescere la propria diversificazione da un punto di vista geografico chiudendo investimenti in ben 13 Paesi nel quarto trimestre, dal Sudafrica alla Svizzera.
Altro ambito che si sta imponendo sulla scena insurtech internazionale è quello delle assicurazioni intelligenti per la casa offerte da compagnie come Hippo, che a novembre ha raccolto $350 milioni, e Luko, startup parigina che in dicembre ha raccolto $60 milioni.
Le previsioni per il 2021
In generale, il 2020 è stato l’anno in cui la tecnologia si è affermata definitivamente come strumento chiave per il settore assicurativo, e che ha visto emergere l’importanza di servizi flessibili e adatti anche ai lavoratori della gig economy o ai gestori di piccole attività.
Diverse compagnie insurtech hanno già in programma di entrare in Borsa nel 2021, approfittando del generale entusiasmo mostrato dai mercati per l’innovazione, anche se Willis Tower Watson mette in guardia rispetto ai potenziali rischi che il processo potrebbe portare con sé.
Inoltre, seguendo il trend di crescita che si è sempre riconfermato negli ultimi anni, nel 2021 il numero di operazioni chiuse nel mondo insurtech potrebbe salire ulteriormente, superando anche i 400 accordi.