Nel settore assicurativo le differenze sostanziali tra le Insurtech e le compagnie tradizionali non sono soltanto di tipo tecnologico. Se è vero che quasi tutte le Insurtech si affidano a un’interfaccia digitale per vendere e offrire servizi ai propri clienti è anche vero che molte Insurtech da tempo fanno uso di strategie e modelli innovativi a supporto del business a cui gli incumbent stanno avvicinandosi timidamente solo ora, avviando una qualche forma di sperimentazione.
Come tengono a ricordare gli analisti, la discesa nell’agone assicurativo dei nuovi player ad alto tasso tecnologico non costituisce al momento una minaccia per le compagnie tradizionali quanto, piuttosto, una grossa opportunità di crescita e di sviluppo. Secondo il McKinsey Panorama Database 2017, ad esempio, il 61% di tutte le Insurtech opera come partner degli incumbent, concentrandosi sulla fornitura di servizi agli assicuratori, soprattutto operando sulla semplificazione e sulla digitalizzazione di parti della catena del valore delle assicurazioni.
Solo una piccola percentuale, il 9%, punta a sostituire gli incumbent mentre il 30% si concentra sulla disintermediazione del cliente. Molte Insurtech, ad esempio, capitalizzano il business degli incumbent, affidando a loro la sottoscrizione dei rischi.
Quali sono le differenze tra Insurtech e Incumbent
Analizzando i modelli di business differenti con cui i player operano sul mercato, gli osservatori evidenziano come la forza delle Insurtech sia il fatto di essere svincolati da prodotti, processi e sistemi IT legacy. Il vantaggio di arrivare senza la zavorra di un’infrastruttura organizzativa e tecnologica che si porta dietro il carico di scelte passate e di investimenti che avevano senso ormai troppi anni fa permette alle startup di progettare processi, prodotti e sistemi digitali da zero, basandosi solo sulle tecnologie di ultima generazione.
Come le fintech, le Insurtech, piuttosto che cercare di fornire soluzioni end-to-end, cercano di fare la differenza su aspetti chiave e di valore, focalizzandosi su investimenti mirati e scelte tecnologiche che le rendono più flessibili, rapide e funzionali. Quali? Gli analisti di McKinsey ne indicano 8, nel seguente ordine: Big Data e machine learning, Assicurazioni al consumo, IoT, Gamification, Robo-advisory, Peer-to-Peer e Blockchain.
Come succede con qualsiasi tipo di tecnologia, le compagnie assicurative tradizionali devono imparare ad approcciare nel modo giusto l’innovazione, imparando a comprenderne i vantaggi ma anche i limiti, per non sopravvalutare i propri investimenti o portare in azienda soluzioni e sistemi senza le giuste vision da cui nascono le migliori strategie.
Il potenziale della blockchain
Nel caso della blockchain, ad esempio, è indubbio che il suo potenziale di innovazione in tutti i settori dei servizi finanziari sia enorme. Non a caso, i maggiori esempi applicativi oggi si contano nell’arena bancaria. Tuttavia, la tecnologia blockchain può offrire anche agli assicuratori nuove leve di business, soprattutto nei mercati maturi, aumentando l’efficacia nel rilevamento e nella determinazione delle frodi, riducendo i costi amministrativi. Come ricordano gli analisti, bisogna però considerare come l’attuazione della blockchain abbia un orizzonte a lungo termine, in quanto dipendente dagli effetti della rete e dalla definizione delle condizioni normative. Inoltre, prima di intraprendere le fasi iniziali di implementazione, i benefici e i limiti della tecnologia devono essere pienamente compresi. Considerando tutto questo, ora è il momento migliore per il settore assicurativo nel suo complesso e per i singoli assicuratori per approfondire la tecnologia blockchain e il suo potenziale.
In che cosa le Insurtech differiscono dagli incumbent
Gli assi tecnologici nella manica delle Insurtech sono diversi: chatbot, tracciabilità e rintracciabilità dei comportamenti e delle abitudini che arrivano dai pagamenti digitali, dai dispositivi mobili, dal digital marketing o dai social, sistemi di machine learning, sensori e sistemi di telesorveglianza, portali Web e app dedicate alla relazione e all’interazione diretta e puntale con i clienti solo per citarne qualcuna. Le Insurtech, infatti, sono in grado di andare sul mercato in modi profondamente diversi rispetto agli incumbent.
A fare la differenza (e anche un’altra importante marcia in più) è anche una diversa cultura imprenditoriale. I fondatori delle Insurtech sono spesso innovatori tecnologicamente esperti di programmazione e/o di organizzazione e strategia in ambito assicurativo. In quanto startup, le Insurtech non sono gravate da un back ground pesante fatto di operazioni di investimento importanti. La loro leggerezza e flessibilità permette loro di correre dei rischi per testare cosa funziona e cosa no.
In sintesi, le Insurtech sono l’incarnazione della cultura digitale che caratterizza le start-up in cui le aziende spuntano dal nulla, spariscono e talvolta riappaiono in forma modificata, portandosi dietro la lezione imparata dal fallimento ma anche l’energia e la strategia giusta per un nuovo business plan. Un’altra caratteristica delle Insurtech è la tendenza ad adottare uno stile organizzativo piatto, attirando dipendenti che si identificano fortemente con l’azienda e la sua missione. Con pochi o eventuali livelli che separano il personale dal top management, gli insurtechs possono facilmente apportare modifiche e agire sulle ultime esperienze in maniera estremanente più agile e fruttuosa degli incumbent, caratterizzati da gerarchie e ruoli molto più rigidi.
Cosa possono fare oggi le compagnie tradizionali
Gli incumbent che hanno capito come prendere ispirazione dalle Insurtech, stanno studiando come lavorare e usare le nuove tecnologie per definire nuove linee di servizio e di business. Non basta monitorare e analizzare continuamente l’ecosistema dell’innovazione che le Insurtech stanno costruendo. È importante anche valutare quali possono essere i punti critici di business per avere una visione chiara su quale area della catena del valore sia possibile migliorare in modo più efficiente attraverso l’innovazione proposta dalle Insurtech.
Come suggeriscono gli analisti di McKinsey, ci sono diversi approcci che gli incumbents possono utilizzare per far fronte all’onda montante delle Insurtech. Ad esempio sviluppare internamente il modello di business abilitato da una determinata tecnologia oppure acquisire direttamente l’azienda che sta facendo la differenza in un certo ambito. È possibile anche percorrere una strada intermedia, ad esempio creando un laboratorio digitale dedicato alla sperimentazione oppure avviando una collaborazione con una Insurtech che mira alla partnership, sfruttando un fondo di venture capital. Insomma: non esiste una soluzione universale e ogni strategia dipende dal contesto specifico, dall’ambizione aziendale e dall’area più critica che una compagnia assicurativa tradizionale ha deciso di provare a risolvere. Di sicuro le Insurtech presentano nuovi modelli di che stanno ridefinendo inesorabilmente l’ecosistema assicurativo di prossima generazione.