L’ondata della trasformazione digitale sta cambiando profondamente anche il mondo delle polizze aziendali, le assicurazioni che le grandi compagnie offrono ai propri dipendenti come benefit aggiuntivo.
Durante la pandemia di Covid-19, in particolare, l’accesso a una forma di copertura medica è diventato un elemento imprescindibile per i lavoratori di tutto il mondo, e soprattutto dei Paesi in cui il sistema sanitario è in gran parte gestito da operatori privati, come gli Stati Uniti.
Diverse startup insurtech, nate negli ultimi anni, sono specializzate proprio in questo settore e sfruttano la tecnologia da un lato per migliorare i servizi offerti alle aziende, e dall’altro per aiutare i dipendenti a usufruire di tutte le opzioni a loro disposizione in modo semplice e intuitivo.
I trend per la digitalizzazione delle polizze aziendali
La tecnologia può essere un grande alleato nella gestione delle assicurazioni per i dipendenti. Ogni persona infatti ha necessità ed esigenze diverse, e per le grandi imprese con molti dipendenti può essere complicato amministrare diverse tipologie di polizze.
Per superare questo ostacolo le startup insurtech attive nell’ambito delle polizze aziendali offrono generalmente pacchetti di prodotti insurance personalizzabili, in modo che ogni dipendente – ed eventualmente la rispettiva famiglia, se inclusa nella copertura – possano scegliere i servizi più in linea con le loro esigenze. La flessibilità, quindi, diventa un requisito fondamentale.
Un altro trend che sta emergendo nel settore consiste nell’attivazione di programmi di reward, pensati per premiare gli utenti che dimostrano di adottare uno stile di vita sano – e quindi sono meno inclini all’insorgenza di problemi medici importanti – con sconti o benefit aggiuntivi. Spesso per monitorare le abitudini vengono utilizzati dispositivi wearables, come smartwatch o altri sensori intelligenti che tengono sotto controllo l’attività motoria e i principali parametri vitali.
Inoltre, in molti casi la gestione digitalizzata delle polizze mediche aziendali permette ai dipendenti di accedere a consulti in modalità virtuale, organizzando appuntamenti online tramite la telemedicina.
Fondamentale, infine, la semplificazione e l’automatizzazione dei processi: le nuove polizze aziendali devono essere gestibili tramite smartphone o app, in qualsiasi momento e da qualsiasi luogo, sia dai datori di lavoro che dai dipendenti beneficiari.
Polizze aziendali, le startup del settore
Negli ultimi anni sono nate in tutti i continenti diverse startup insurtech che puntano proprio a innovare il settore delle polizze aziendali. Vediamone alcune.
Nayya
Cominciamo con l’americana Nayya, che a inizio marzo ha raccolto 55 milioni di dollari con un round di investimenti di Serie C guidato da ICONIQ Growth. “Nayya tiene in considerazione le abitudini di vita, la situazione finanziaria e familiare dei dipendenti per indirizzare ognuno verso i benefit che assicurano il giusto livello di copertura assicurativa”, si legge sul sito della startup. Per farlo, Nayya analizza più di tre miliardi di data points per trovare l’opzione migliore offerta da un ampio network di assicuratori. Tutte le polizze sono gestibili digitalmente, e permettono ai dipendenti di avere sempre sotto controllo la propria situazione.
Collective Health
Rimanendo negli Stati Uniti, un’altra startup innovativa è Collective Health, la “prima soluzione integrata che permette ai datori di lavoro auto-finanziati di amministrare i piani, controllare i costi, e prendersi cura dei propri dipendenti, tutto nello stesso posto”. Attiva dal 2013, la startup ha fino ad ora raccolto più di 700 milioni di dollari, ed è diventata unicorno nel maggio 2021.
YuLife
Altra compagnia di spicco è la britannica YuLife, nata a Londra e attiva dal 2016. Tra i suoi punti di forza troviamo il programma Smart Health, accessibile sia dai dipendenti delle aziende assicurate tramite YuLife che dai loro familiari, che offre la possibilità di ottenere programmi di dimagrimento o piani fitness personalizzati e include anche servizi dedicati alla salute mentale. La startup offre anche un programma di reward che, come visto, ricompensa gli utenti che adottano stili e abitudini di vita salutari attribuendo loro punti virtuali spendibili su una serie di piattaforme e brand come Amazon, Asos e FitBit.
Nova Benefits
Dall’India arriva poi Nova Benefits, startup fondata nel 2020 che ha finora raccolto investimenti per 11 milioni di dollari. La compagnia promette di aiutare le aziende a trovare “polizze mediche di cui i dipendenti possono fidarsi”. Il suo database, infatti, permette di comparare le diverse offerte e i prodotti disponibili sul mercato in modo rapido e completo, e aiuta poi a gestire le richieste di compensazione.