“I metodi di distribuzione delle polizze assicurative sono stati radicalmente modificati nella maggior parte dei mercati e dei segmenti, con il consolidamento della distribuzione digitale e dei siti web di confronto dei prezzi” – dice Juniper Research – “Tuttavia, mentre molti assicuratori si sono spostati online e hanno diversificato i loro canali di distribuzione attraverso siti web di comparazione dei prezzi, i processi di notifica di danni e di gestione dei sinistri sono rimasti sostanzialmente invariati rispetto a 20 o 30 anni fa”.
Secondo la società di consulenza inglese, i premi assicurativi generati dall’insurtech potrebbero raggiungere i 406 miliardi di dollari entro il 2023, contro gli attuali 187 miliardi di dollari. Lo scrive nello studio di recente pubblicazione ‘Insurtech: Cost Savings, Insurer Readiness & Market Forecasts 2018-2023′, focalizzato nelle previsioni per il settore dell’insurtech nei prossimi 5 anni andando a verificare anche nell’ambito di singoli Stati le dinamiche del mercato, i nuovi player, le tecnologie a cui guardare, le strategie delle grandi Compagnie.
Quando si parla di insurtech ci si riferisce a tutto ciò che è innovazione technology driven nell’industria assicurativa, capace di avere impatto sui modelli di business tradizionali e di sfidare un’industria tra le più ricche del pianeta, fino a oggi dominata da colossi e poco digitalizzata. Sharing economy, blockchain, cyber security, Internet of Things, Intelligenza Artificiale sono alcuni dei temi che sfidano le assicurazioni tradizionali e che sono cavalcati dalle startup, rispetto alle quali le Compagnie incumbent hanno oramai assunto un atteggiamento di collaborazione.
Una tecnologia che Juniper Research si aspetta sarà particolarmente dirompente nei prossimi 5 anni è l’Intelligenza Artificiale, che sarà ampiamente sfruttata dalla maggior parte degli assicuratori soprattutto per la gestione dei sinistri.
“L’elaborazione automatizzata dei dati relativi ai sinistri è un guadagno troppo grande perché gli assicuratori possano ignorarlo”, scrive Juniper, prevedendo che “nel ramo danni, malattia, vita e auto, i risparmi annui sui costi supereranno 1, 2 miliardi di dollari entro il 2023, quintuplicandosi rispetto al 2018″.
L’importanza che ha assunto l’intelligenza artificiale per il mondo assicurativo (così come per altre industrie) è diventata piuttosto evidente e foriera di grandi promesse a vantaggio sia dell’utente-cliente che delle Compagnie.
La gestione e liquidazione dei sinistri, uno degli aspetti più critici per l’industria assicurativa fino a oggi, è certamente una delle aree in cui si avvertiranno molti benefici: l’intelligenza artificiale promette di portare rapidità ed efficienza, eliminare le lungaggini burocratiche, garantire certezza. Le interfacce online e i periti liquidatori virtuali renderanno più efficiente la liquidazione e il pagamento dei sinistri a seguito di un incidente, riducendo al contempo il rischio di frode. Un solo esempio fra tanti, quello della startup Lemonade che è riuscita a gestire un claim in 3 secondi.
L’unico aspetto ‘doloroso’ di questa transizione è la perdita di posti di lavoro, McKinsey predice una riduzione dal 70 al 90 percento dello staff dedicato dalle Compagnie alla gestione dei claim. Un cambiamento già cominciato: Fukoku è stata la prima assicurazione al mondo nel 2017 ad avere licenziato pubblicamente 34 dipendenti per sostituirli con un software di intelligenza artificiale.