Gogoro, la Tesla degli scooter

È taiwanese. Si ritiene una società energetica del futuro. E parte dalla realizzazione di uno scooter elettrico (e del network delle stazioni di servizio) per rivoluzionare la mobilità delle nuove megalopoli

Pubblicato il 04 Dic 2015

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La startup nata nel 2011 a Taiwan Gogoro, guidata dall’ ex executive di HTC Horace Luke, dopo aver raccolto ingenti investimenti senza grandi clamori e dopo aver aperto a Taipei lo scorso marzo un “experience center” per promuovere e testare il suo veicolo a due ruote elettrico (nochè avviato la commercializzazione), si appresta a presidiare il mercato europeo.

L’annuncio è stato fatto proprio a Milano in occasione dell’Esposizione Internazionale Ciclo e Motociclo e Accessori (EICMA), e l’approccio con il mercato europeo partirà dalla città di Amsterdam.

La città olandese è sempre stata piuttosto alternativa e innovativa e, recentemente, ha lanciato ASC (Amsterdam Smart City) un sorta di programma quadro di sviluppo urbano sostenibile che coinvolge cittadini, istituzioni, aziende private. Tra queste ultime ci sarà anche Gogoro.

Come ha rivelato a Re/Code il Ceo Horace Luke, la società aprirà uno spazio dimostrativo nei primi mesi del 2016 e manderà su strada i primi scooter entro metà dell’anno.

“Le strade di Amsterdam sono molto strette – ha detto – e trovare parcheggio è impossibile. Biciclette e scooter elettrici sono inevitabili”. Amsterdam ha regole particolari, basate sulla velocità del veicolo, per le quali anche gli scooter possono circolare sulle piste ciclabili oltre a usare le normali strade cittadine, e Gogoro può essere “settato” per fare entrambe le cose.

Ma che cos’è esattamente Gogoro?

Il prodotto di punta è uno scooter elettrico, dal design accattivante, di dimensioni contenute, adatto a tutti, ma soprattuto concentrato di tecnologia e meccanica completamente “made in Taiwan”. Tre versioni e molte possibilità di personalizzazione. E’ dotato di una dashboard digitale, che si collega con lo smartphone e permette attraverso un’applicazione di programmare diverse cose, ad esempio le luci; o verificare lo stato di salute della moto.

Ma questa è solo la punta dell’iceberg, rispetto a quello che Gogoro vuole essere e fare.

Proprio come Tesla, la startup vede se stessa come una società energetica, innovativa, che risponde alle sfide della nuova mobilità e della sostenibilità poste dalle megacity, ma vuole andare oltre il tema dei trasporti. Il suo Ceo Luke ha dichiarato “Noi siamo fondamentalmente una società della smart city e della smart energy, e si da il caso che i trasporti siano il settore che consuma più energia oggi”.

I suoi attuali prodotti sono lo Smartscooter e le Gostation, futuristiche stazioni di ricarica per lo scooter che in 6 secondi ricaricano la batteria (anch’essa di design): a Taipei ci sono già circa 150 stazioni Gostation.

Così Gogoro vende lo scooter, vende un servizio di ricarica in abbonamento; a Taiwan sta attualmente offrendo (negli oltre 4 mila dollari di costo del solo veicolo) anche due anni di manutenzione, due anni di ricarica e un’assicurazione contro il furto. Insomma, Gogoro, come molte odierne società tecnologiche, non ha un modello di business con confini marcati, ma potrebbe spaziare ampiamente in business limitrofi, costruendo un suo ecosistema di prodotti e servizi.

Alcune settimane fa, Gogoro ha annunciato di aver raccolto un nuovo investimento da ben 130 milioni di dollari, che include tra gli investitori Panasonic (che realizza anche le batterie dello scooter) e il Fondo di sviluppo nazionale Taiwanese (che ha partecipato con 30 Milioni). Dal 2011, la startup ha già raccolto oltre 180 milioni.

In Italia, intanto, arriverà sul mercato per il 2016 lo scooterino ME (Motorino Elettrico), di cui parleremo prossimamente.

Smartscooter Intro: A Ride Like No Other | Gogoro

Smartscooter Intro: A Ride Like No Other | Gogoro

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