Financial Times, così l’intelligenza artificiale sconvolgerà le assicurazioni

Polizze vita, per l’agricoltura e per l’auto ma anche modelli organizzativi interni. Il quotidiano finanziario analizza come e dove l’AI cambierà il business delle compagnie. Con effetti su tutta la catena del valore

Pubblicato il 07 Giu 2017

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Una delle più complesse professioni al mondo, quella dell’assicuratore, sta per essere rimpiazzata da un selfie.

Così esordisce il Financial Times in un suo recente articolo, nel quale prende in esame l’impatto ormai imminente e senza scampo, che le tecnologie basate sull’intelligenza artificiale (AI) avranno nel settore assicurativo.

L’intelligenza artificiale fornisce nuove opportunità all’industria assicurativa per migliorare il suo funzionamento – spiega FT – ma ci sono anche dei pericoli, e non solo che broker e agenti saranno sostituiti da algoritmi sempre più potenti. A lungo andare, la sfida più grande è che le macchine potrebbero minare l’industria stessa dando ai clienti strumenti migliori per decidere se l’assicurazione è davvero necessaria.

L’analisi dei dati non è nulla di nuovo nell’assicurazione, un’industria basata sull’utilizzo di statistiche per valutare il rischio. Ma l’ AI espande la quantità di dati che possono essere analizzati e il modo in cui può essere utilizzato. E sono le startup ad arrivare ‘sul pezzo’ prima delle grandi compagnie.

Uno degli esempi citati dallo storico giornale è Lapetus, una startup che ha sviluppato software di analisi facciale che utilizza selfie per analizzare l’indice di massa corporea, il sesso e anche l’età fisiologica per determinare il rischio di sottoscrizione.

Ecco dunque in quali ambiti la disruption portata dall’intelligenza artificiale si esplicherà secondo il Financial Times.

Assicurazioni vita

Per ora, l’impatto dell’AI in questo ambito è stato minimo. “È sicuramente una forza dirompente, ma potresti contare sulle dita di una mano il numero di assicuratori che la stanno implementando in maniera sistematica”, afferma Nigel Walsh, partner di Deloitte.

Gli assicuratori dicono che, al momento, l’AI è uno strumento che li aiuta piuttosto che una minaccia. Coloro che la utilizzano stanno concentrando gli sforzi soprattutto per migliorare le proprie capacità di elaborazione dati o per migliorare il modo in cui comunicano con i clienti utilizzando chatbot.

Ma l’esempio di come invece potrebbe essere utilizzata è rappresentato proprio dalla summenzionata Lapetus

Assicurazioni per l’agricoltura

Intelligenza artificiale e droni: l’utilizzo di questi ultimi può rivoluzionare le assicurazioni in ambito agricolo. La startup Aerobotics può mappare il terreno in 3D e controllare la salute delle piante dall’aria. L’utilizzo di grandi dati in combinazione con le tecnologie di mappatura può essere utilizzato anche per analizzare problemi quali il rischio di alluvione.

In sintesi, i grandi dati che possono essere raccolti e analizzati possono aiutare a quantificare meglio il rischio e fare analisi predittive.

Questo è dunque un ambito in cui l’AI e big data possono davvero scuotere le assicurazioni nelle sue competenze fondamentali quali la gestione del rischio e la sottoscrizione.

Assicurazioni auto

Le driveless car porteranno un enorme cambiamento nel settore rimuovendo l’errore umano e abbattendo così il numero di incidenti. In attesa che arrivino però, big data e telematica stanno aiutando le compagnie a individuare crediti fraudolenti.

Si calcola che i veicoli senza conducente avranno così successo nel ridurre gli incidenti che i premi assicurativi nel Regno Unito scenderanno del 63 per cento tra il 2015 e il 2060.

Mondo assicurativo nel suo complesso

L’utilizzo di algoritmi e big data sta riducendo il numero di persone che l’industria assicurativa deve impiegare. I chatbots sono utilizzati per relazionarsi con i clienti e guidarli. L’analisi dei dati e l’AI possono individuare rapidamente le frodi ai danni delle assicurazioni.i modelli di b

“La promessa dell’Intelligenza Artificiale è molto emozionante”, afferma Mr.Walsh di Deloitte. “Nelle sottoscrizione si arriva a poter personalizzare una polizza per ogni cliente. Si tratta di un modello di business completamente diverso, se si valuta il rischio individuale persona per persona “.

Maggiore approfondimento nell’articolo integrale del Financial Times

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