E’ allarme per la sicurezza informatica, secondo quanto segnala l’Allianz 2016 Risk Barometer, gli incidenti in ambito sicurezza sono al primo posto nella classifica delle preoccupazioni delle organizzazioni e in particolare dei loro dirigenti.
Un articolo di Techcrunch analizza le conseguenze di questo allarme: c’è un netto trend di crescita per le cyber insurance (circa 25% annuo) e sopratutto il mercato è tutt’altro che saturo.
Solo il 40% delle corporation della lista Fortune 500 ha stipulato una copertura assicurativa contro i rischi informatici, e quelle che lo hanno fatto spesso non godono di un’adeguata e completa copertura. Ci sono oltre 18 mila aziende medio-grandi (sopra fatturati di 250 milioni), dal retail al manufacturing, che avranno bisogno di questo tipo di copertura assicurativa.
E’ evidente, dice l’articolo, che ci sono forze (i cyber risk, ndr) che stanno guidando la rapida crescita nei mercati assicurativi, nonostante i suoi protagonisti (le assicurazioni) siano poco sofisticati. Un pò ingenui, si potrebbe dire, perchè non stanno cogliendo appieno questa grandissima opportunità.
C’è una grandissima domanda di cyber insurance, ma la risposta dei provider tradizionali non è ancora sufficiente. La valutazione del rischio in ambito sicurezza informatica è certamente molto difficile da realizzare e richiede uno sforzo analitico, logico, tecnologico e anche creativo. Sforzo che se non verrà fatto dalle compagnie tradizionali, verrà fatto da nuovi operatori come le startup, molte delle quali si stanno specializzando nell’offerta di soluzioni di business intelligence alle assicurazioni tradizionali, che permettano loro di implementare nuovi servizi. E non solo.
Si profila all’orizzonte una corsa all’ora, in cui le compagnie tradizionali sono i cercatori e le startup i venditori di pale e setacci.
Leggi integralmente l’articolo di Techcrunch “Can startups disrupt the $20 billion cyber insurance market?“