L’enorme quantità di dati personali, anche di tipo sanitario, provenienti da molte fonti indipendenti come wearable e altri device, apre una nuova frontiera per la cura della salute e del benessere della persona: l’healthcare può essere radicalmente trasformato dall’intelligente utilizzo dei dati personali provenienti da svariate fonti, e i sistemi sanitari nazionali dovrebbero essere i primi a trarre vantaggio.
“Big Data in Healthcare: Hype or Hope?” di Carol J McCall di The Learning Clinic (società di consulenza su healthcare UK) è un white paper (disponibile gratuitamente) che si interroga su “che cos’è il Big Data?”, come viene effettivamente utilizzato. Il lettore è accompagnato nella comprensione di questa nuova fonte di informazione e delle sue caratteristiche rispetto ai dati tradizionali; in particolare affronta il suo impatto sul mondo della sanità, segnalando la trasformazione dell’assistenza sanitaria, che è già oggi migliorata grazie al loro utilizzo: per citare un dato, 17% delle diagnosi cardiologiche sono diventate più accurate ed efficaci (dati riferiti al mercato UK). Il documento cita diversi campi di applicazione sanitaria in cui la scienza dei big data sta portando grandissimi vantaggi, si va dal già citato campo cardiologico alla predittività delle psicosi; dalla diffusione delle malattie infettive, all’accelerazione dei trattamenti per la cura del cancro.
La grande attenzione di oggi sui Big Data è quindi ben giustificata, e può determinare importanti cambiamenti all’interno di tutte le industry data-driven e delle organizzazioni che sappiano adottare una cultura di continuo apprendimento. I Big Data permettono alle organizzazioni di acquisire nuove informazioni precedentemente ignorate, ma diventano inutili se questo non si traduce in capacità di cambiare velocemente sulla base dei dati stessi.
Consulta e scarica il white paper.