Non solo business. Tra i nuovi trend che attirano sempre più startup c’è il social impact: aumentano le imprese che nascono con lo scopo di introdurre innovazione sociale, cioè, come spiegato in questo articolo, ‘una nuova soluzione a un problema sociale più efficace, efficiente, sostenibile o giusta rispetto alle soluzioni esistenti e per la quale il valore creato è principalmente attribuito alla società nel suo insieme piuttosto che ai privati’.
Un settore in crescita : se in Italia il 50% degli incubatori ha dichiarato di supportare startup a forte impatto sociale, nel resto del mondo questo mercato cresce grazie anche a iniziative istituzionali (WEF, GSG, OECD) che accrescono la sensibilità di aziende private e fondi d’investimento a supporto delle imprese a vocazione sociale emergenti.
Il settore attira anche le startup insurtech, le cui soluzioni sono sempre più orientate a creare prodotti o servizi o modelli innovativi capaci di incontrare bisogni sociali, generare sviluppo economico e positive impact innovation.
Lo dimostrano queste cinque startup insurtech a impatto sociale: ecco che cosa fanno e che cosa hanno in mente.
Worldcover – Startup newyorchese con sedi in Olanda e in Ghana, WorldCover consente ai propri investitori di utilizzare i fondi per investimenti assicurativi in Africa, ricevendo in cambio una percentuale dei premi pagati dai contadini africani. I quali, a loro volta, sono assicurati contro la perdita del raccolto per disastri naturali o a causa di condizioni ambientali estremamente negative.
88InsurTech – Startup brasiliana, è stata selezionata dall’Unicef come una delle startup insurtech che hanno la potenzialità di trasmettere il proprio impatto sociale a livello globale. Questa startup di San Paolo applica al settore assicurativo soluzioni blockchain, contratti intelligenti basati su rete Ethereum e micropagamenti con Stellar. La novità sta nel fatto che la piattaforma di 88InsurTech, oltre a consentire il pagamento in criptovaluta, utilizza parte dei premi incassati per acquistare miroassicurazioni per chi non può permettersele, utilizzando la sicurezza della blockchain per dimostrare l’effettiva donazione.
Kakau – Altra startup insurtech brasiliana, è stata fondata nel 2016 e utilizza big data e intelligenza artificiale per offrire prodotti assicurativi economici e personalizzati ai clienti. L’obiettivo dell’azienda, secondo il cofondatore Henrique Volpi, è quello di trasformare l’assicurazione in uno strumento di inclusione finanziaria e sociale. Kakau, inoltre, grazie alla partnership con Tech Para Mi Pais (una ONG latinoamericana che costruisce abitazioni di emergenza per i senzatetto e promuove programmi di edilizia abitativa sociale), è impegnata a ottenere un grande impatto sociale con la propria attività.
BIMA – È una startup svedese che vende micropolizze nei Paesi in via di sviluppo a persone che non hanno mai avuto un’assicurazione prima, facilitando l’inclusione finanziaria e, tramite questa, l’accesso a servizi sanitari per milioni di persone. L’impatto sociale è evidente. La società ha già oltre 24 milioni di clienti nei mercati di Asia, Africa e America latina, circa 575mila nuovi clienti al mese; è presente in 14 Paesi tra cui alcuni dei più poveri del mondo, come Ghana, Sri Lanka, Bangladesh, Pakistan.
Lemonade – È la prima Benefit Corporation insurance certificata. Fondata a New York, funziona così: attraverso una tecnologia basata su machine learning e chatbot, Lemonade chiede ai clienti di nominare un ente di beneficenza quando acquistano una polizza. Poi, i premi di persone che scelgono la stessa “buona causa”, sono raggruppati e vanno a costituire un unico fondo a copertura dei sinistri. A fine anno, i soldi che non sono stati utilizzati per i sinistri, sono devoluti da Lemonade alla causa prescelta da quel gruppo. “Sapere che ogni dollaro che ci viene negato in un reclamo è un dollaro di più per il nostro assicuratore, tira fuori il peggio in tutti noi. Così abbiamo architettato Lemonade per evitare conflitti di interesse. Prendiamo un forfait del 20%, e diamo i soldi non reclamati a cause che stanno a cuore dei nostri assicurati”, dice Dan Ariely Chief Behavioural Officer di Lemonde. Di Lemonade abbiamo parlato anche qui.
La Call di BNP Paribas Cardif dedicata alla Positive Impact Innovation
Non è un caso, vista la crescita del settore, che la quinta edizione di Open-F@b Call4Ideas, call lanciata da BNP Paribas Cardif, sia dedicata proprio alla Positive Impact Innovation. L’obiettivo della call, aperta fino al 22 ottobre, è raccogliere proposte, soluzioni e idee che abbiano un impatto positivo sulle persone e sulla società nel suo complesso.
L’edizione 2018 della Call4Ideas promossa da BNP Paribas Cardif in collaborazione con InsuranceUp si rivolge quindi a start-up, scale-up e imprese innovative, imprenditori, giovani studenti e a chiunque proponga un’idea innovativa o una soluzione che possa incidere positivamente sui cittadini, sulle famiglie e sulla società.
Nel dettaglio, gli ambiti di interesse sono i seguenti:
- la tutela della salute delle persone per migliorare e semplificarne lo stile di vita
- l’educazione alla gestione del rischio attraverso tecnologie all’avanguardia che aiutino a conoscere meglio i rischi finanziari
- il supporto al welfare aziendale per contribuire a migliorare la vita dei dipendenti
- la protezione della persona e del suo benessere per aiutarla a sentirsi più sicura e proiettata verso un futuro migliore
- lo sviluppo di un’economia etica e sostenibile con attenzione alla protezione della persona, attraverso soluzioni che contribuiscano a migliorare la sua vita e la sua integrazione nella società
- la condivisione delle risorse per la mobilità a basso impatto energetico e ambientale e lo sviluppo di una città smart sempre più connessa, costruita a misura d’uomo
- la protezione dei soggetti più «indifesi» ed esposti ai pericoli come bimbi, donne, e anziani
Qui tutti i dettagli e il regolamento per partecipare.
Articolo originariamente pubblicato il 02 Nov 2018