Se si pensa alla Roma delle buche e delle voragini nel manto stradale, non sembra possibile che proprio in questa città si possa svolgere una gara automobilistica. Ma l’organizzazione della Formula E ha accettato la sfida pur di far correre a 270km all’ora i bolidi elettrici nella ‘citta eterna’ scegliendo il quartiere Eur, in cui i lavori febbrili per la preparazione del circuito sono tuttora in corso. Dovrà essere pronto per le prove libere del sabato mattina, quando saranno direttamente i piloti a dire l’ultima parola sull’affidabilità del circuito stesso.
E’ la prima volta che l’E-Prix si corre in un circuito cittadino italiano e oltre 30mila appassionati sono attesi per la gara (i biglietti delle tribune sono sold-out da tempo), che ospiterà come evento collaterale anche la corsa di biciclette elettriche CBMM E-Bike.
La Formula E quest’anno festeggia il suo settimo compleanno: categoria ideata dalla Federazione Internazionale dell’Automobile (FIA) nel 2012 (anche se il primo campionato si è svolto nel 2014), è stata dedicata a veicoli spinti da motori elettrici, proprio con l’idea di offrire maggiore visibilità a una tecnologia ‘automotive’ più verde. Ha una particolarità, le auto che garaggiano sono tutte uguali: inizialmente le vetture erano fornite da un unico costruttore, ma oggi più costruttori partecipano e diversi partner tecnici forniscono parti specifiche, per esempio l’italiana Dallara fornisce i telai, la McLaren Electronic Systems i propulsori, l’elettronica e il cambio, la Williams fornirà le batterie al litio. Da gennaio di quest’anno l’azienda svizzera ABB è diventata title partner del campionato, che infatti si chiama adesso ABB FIA Formula E Championship.
Nella gara saranno 20 piloti di 10 differenti team a sfidarsi in due sessioni, ma a determinare la vittoria sarà anche il pubblico, grazie al meccanismo del Fanboost: a partire da diversi giorni prima della gara gli appassionati possono infatti attraverso un’app apposita oppure attraverso Facebook e Twitter, votare i piloti preferiti, permettendo ai tre che ottengono il maggior punteggio, di avere un incremento di potenza dei loro motori che, nel resto della gara, vengono limitati a 150 kW. In pratica, si tratta di 5 secondi alla ‘Fast and Furious’.
Il meccanismo di Fanboost è una delle peculiarità che legano la Formula E al mondo digitale, conquistando un pubblico di Millennials.
Secondo quanto riporta il sito dedicato, il campionato ABB FIA di Formula E si distingue per la sua audience digitale in rapida crescita, con un aumento del 347% del numero di fan di 13-17 anni (Generation Z), fan molto attivi online, come dice nei numeri anche l’infografica.
“La Formula E continua a crescere sempre più forte, attirando una nuova e più giovane generazione di fan entusiasti e coinvolti”, ha dichiarato il fondatore e CEO Alejandro Agag. “Con una chiara strategia digitale e un approccio sempre attivo, queste cifre impressionanti sono il risultato del parlare la stessa lingua dei nostri fan”.
Accanto alla crescita tra i 13 e i 17 anni, il campionato continua a consolidare attraverso i canali social ufficiali anche il numero di follower di età compresa tra i 25 ei 34 anni. Nella fascia di età compresa tra 18 e 24 anni, la Formula E ha registrato una crescita del 54% rispetto alla scorsa stagione, con un aumento costante del coinvolgimento, dei follower e delle visualizzazioni video rispetto all’anno precedente.
In particolare il formato video, grazie a contenuti particolarmente efficaci, ha raggiunto una crescita elevata, il numero complessivo di visualizzazioni video è infatti quadruplicato con il 675% di visualizzazioni in più su Facebook, Twitter, Instagram, YouTube e canali distribuiti – con un totale condiviso di oltre 318 milioni di visualizzazioni registrate finora in questa stagione.
“Non solo la Formula E sta affascinando la Generation Z – continua Agag – Questo pubblico tanto bramato si sta avvicinando a rinomati produttori di auto stradali, marchi automobilistici e partner prestigiosi che danno il loro nome alla competizione e collaborano nella comune volontà di reinventare il mondo delle corse.”