Il mondo delle assicurazioni parametriche raggiungerà i 21,4 miliardi di dollari entro il 2028, con un tasso annuale di crescita composto (CAGR) del 9,6%. A dirlo è il nuovo studio di ReportLinker, che presenta la situazione attuale del mercato e le prosettive future di un settore in grande espansione.
Cosa sono le assicurazioni parametriche
Le assicurazioni parametriche si basano su un modello di gestione del rischio diverso rispetto a quelle delle assicurazioni tradizionali. L’indennizzo, infatti, viene calcolato facendo riferimento a un indice (un parametro) predeterminato, al verificarsi del quale scatta la compensazione che prescinde una verifica e un accertamento del danno effettivamente subito. Il premio quindi non viene calcolato in base a una determinata categoria di rischio, ma in base alle probabilità che quell’evento si verifichi.
Di conseguenza, nelle polizze parametriche l’assicurato non deve dimostrare di aver subito un danno, ma il pagamento della compensazione scatta ogni volta che si verificano una serie di parametri definiti al momento della sottoscrizione della polizza, anche se questi non hanno causato grossi disagi (condizione invece necessaria per le polizze tradizionali).
Grazie a questa flessibilità, le assicurazioni parametriche sono particolarmente utili nel settore della climate insurance, che per sua natura ha a che fare con fenomeni dalle conseguenze imprevedibili. Il modello però può essere applicato anche ad altri ambiti, come l’agricoltura, l’interruzione delle attività produttive, gli attacchi informatici, i ritardi dei mezzi di trasporto o altri disagi a carico del settore turistico.
Assicurazione parametriche, il mercato e le prospettive di crescita
Nel corso dell’ultimo anno il mondo delle assicurazioni parametriche è cresciuto notevolmente e, secondo ReportLinker – società specializzata in analisi di mercato –, il giro d’affari raggiungerà i 21,4 miliardi di dollari entro i prossimi sei anni.
In particolare, nel 2020 e 2021 a pandemia di Covid-19 ha avuto un effetto positivo sul mercato della polizze parametriche, soprattutto perché ha aumentato la consapevolezza di persone e aziende riguardo all’importanza delle protezioni assicurative, incoraggiando quindi l’adozione di polizze che coprano un’ampia gamma di rischi. L’emergenza sanitaria, infatti, ha sconvolto le nostre abitudini e messo in luce la necessità di sviluppare polizze che includano sia i rischi tradizionali che quelli derivati da eventi nuovi o imprevedibili.
A livello geografico, invece, l’area con la maggiore crescita è stato il Nord America, soprattutto a causa delle numerosi catastrofi naturali che hanno compito la zona nel corso degli ultimi anni.
Guardando al futuro, le polizze parametriche verranno sempre più considerate non come una soluzione alternativa a quelle tradizionali, ma come una loro integrazione volta a garantire un livello di copertura quanto più alto e completo possibile. Un’altra opzione, già oggi particolarmente popolare, sono le polizze ibride, in cui la compensazione scatta quando si verificano i parametri prestabiliti e, contemporaneamente, vengono rilevati danni.
Assicurazioni parametriche, i punti di forza
Lo scorso anno, la crescita delle assicurazioni parametriche è stata guidata da un taglio dei prezzi delle polizze: i clienti sono stati attratti non solo dalla possibilità di essere protetti da una lunga serie di rischi, ma anche dai bassi costi dei premi. Oltre alla convenienza, i prezzi delle polizze parametriche sono caratterizzati anche dalla flessibilità, risultando quindi adattabili al budget di ogni cliente, e dalla semplicità di acquisto, data dalla digitalizzazione dei processi e dall’integrazione con le coperture tradizionali.
Inoltre, va di certo considerato il fatto che i danni successivi a catastrofi coperte dalle assicurazioni parametriche, come inondazioni o uragani, implicano costi imprevisiti e sicuramente più alti rispetto ai premi proposti, sia nel caso dei singoli individui che delle istituzioni le quali, nel peggiore dei casi, si trovano a dover ricostruire intere aree distrutte da violenti eventi naturali.
Tra le altre cose, infatti, il successo delle polizze parametriche è dovuto anche all’aumento della frequenza e dell’intensità di fenomeni naturali con conseguenze catastrofiche. Secondo uno studio della societa di consulenza Aon, nel 2021 i disastri naturali hanno causato perdite economiche e danni per 343 miliardi di dollari, il settimo dato peggiore da quando sono iniziate le rilevazioni.
Infine, ReportLinker sottolinea come le polizze parametriche gestite digitalmente permettano di ricevere le dovute compensazioni in tempi estremamente rapidi, un elemento fondamentale soprattutto in situazioni di estrema necessità, come in seguito a catastrofi.
I problemi da risolvere per il futuro
Dall’altro lato della medaglia, lo studio di ReportLinker individua anche alcuni punti deboli su cui il settore dovrà lavorare nel corso dei prossimi anni. L’elemento più problematico consiste nell’incertezza legata alla determinazione dei rischi, che si basa su parametri prestabiliti e quindi è indipendente dall’effettivo verificarsi dei danni.
Questo modello apre quindi a due situazioni opposte, una in cui l’assicuratore deve pagare una compensazione anche in assenza di danni, e l’altra in cui invece i danni ci sono stati ma non sono scattati tutti i parametri prestabiliti, e quindi il cliente non riceverà alcun rimborso.
Articolo originariamente pubblicato il 11 Ott 2022