Assicurazioni on-demand, in Italia nasce Yolo

Vende polizze online, ma non fa guerra alle compagnie, tutt’altro. La startup insurtech italiana intende accompagnare le assicurazioni tradizionali verso modelli di insurance più innovativi e adatti alle esigenze dei consumatori odierni, facendo leva sulla propria piattaforma digitale

Pubblicato il 17 Ott 2017

Yolo

Yolo – You only live once – è la nuova realtà italiana della scena insurtech. Una startup, quindi, ma con una squadra di fondatori e collaboratori di esperienza che rendono il progetto estremamente solido e promettente.

Il progetto di Yolo è quello di proporsi, forte della propria tecnologia e di una chiara visione del nuovo mercato assicurativo, quale innovativo distributore di polizze, non quelle tradizionali naturalmente, ma quelle pensate per il mercato che va imponendosi oggi, fatto di assicurazioni on-demand, micro polizze, polizze pay-per-use, sottoscritte facilmente e velocemente per via digitale. Per le compagnie Yolo mira a essere un partner capace di accelerare i processi di digitalizzazione, capace di raggiungere nuovi target di clientela tra cui i millennial; capaci di identificare insieme alla compagnia, secondo un modello di ‘Yolo-factory’, nuovi bisogni assicurativi e modelli di business.

“Il fintech ha gradualmente e inesorabilmente rivoluzionato la distribuzione dei prodotti finanziari e lo stesso sta accadendo per il settore assicurativo”, ha dichiarato Gianluca de Cobelli co-fondatore di YOLO, riferendosi tra le righe a quella urgente esigenza del mondo assicurativo di trovare partner, come le startup, che permettano loro di sviluppare velocemente prodotti innovativi e nuovi canali digitali di distribuzione.

“Yolo è una risposta concreta alle esigenze di un mercato che, grazie alla spinta della digitalizzazione in atto, richiede sempre più prodotti innovativi in termini di semplicità, flessibilità, accessibilità e convenienza” sottolinea Simone Ranucci Brandimarte co-fondatore e CEO della società (nella foto).

Secondo quanto illustrato da Simone Ranucci Bradimarte,  sono 4 i fattori disruptive che oggi incidono sul business delle compagnie tradizionali e spingono verso il cambiamento:

– la scarsa soddisfazione dei clienti: l’85% dei consumatori ritiene che le polizze esistenti non soddisfino i loro reali bisogni

– la distribuzione, ancora molto intermediata dai canali tradizionali (broker)

– il mercato è sottoassicurato, gli italiani sono i meno assicurati d’Europa

– l’arretratezza tecnologica delle compagnie che in passato hanno investito pochissimo in R&D

In questo contesto, i player assicurativi hanno bisogno di velocizzare la digital transformation e la collaborazione con le startup può rivelarsi la strategia vincente. Yolo ha tutte le intenzioni di soddisfare questa necessità, attraverso partnership con le compagnie, attualmente Yolo già collabora con Chubb.

La startup, che si è presentata ufficialmente a Milano, in un tempio del mondo assicurativo che è la Fondazione Mansutti, nasce dall’idea di Simone Ranucci Brandimarte (imprenditore digitale di prima generazione – tra i fondatori di Vitamic e di Buongiorno SpA, oggi anche presidente di DigiTouch) e Gianluca De Cobelli (esperienze in Visa, CartaSì, EY e attualmente ancora senior advisor di Reply) che hanno già trovato un partner importante in Mansutti S.p.A. uno dei principali broker del mercato italiano.

Proprio Tomaso Mansutti, AD di Mansutti SpA ha sottolineato “L’offerta assicurativa italiana ad oggi mette il nostro paese tra i fanalini di coda nel rapporto tra premi danni, non auto, e Pil con lo 0,9%, rispetto ad altri paesi che superano l’8%, ma anche in rapporto a paesi vicini culturalmente a noi, come la Spagna, con il 2%. C’è molto spazio per dare soluzioni innovative e personalizzate sui reali bisogni dei clienti. Yolo è un acceleratore che favorirà questa crescita”.

La startup pare abbia già trovato supporto anche nel mondo del venture capital: non sono ancora stati ufficializzati nomi e misura dei finanziamenti, ma, stando alle informazioni rilasciate dalla società, è già stato definito un piano di investimenti pari a 6 milioni di euro nei prossimi 12 mesi, pertanto (non potendo una startup contare su flussi di casas) è lecito presumere che la raccolta di capitale che sarà prossimamente annunciata da Yolo possa essere nell’ordine di qualche milione.

Cosa fa Yolo

Yolo è un B2B2C, cioè in quanto distributore interagisce con le compagnie ma si interfaccia con l’utente finale, il consumatore, che può acquistare polizze direttamente sul sito della società, ottimizzato per il mobile (l’app è prevista per il 2018), attraverso il quale in pochi semplici passaggi l’utente può assicurarsi. La piattaforma inoltre permette una prima gestione dei sinistri.

Attualmente, le aree di prodotto in fase di lancio sono quattro: YOLO viaggi (per assicurarsi quando si è in viaggio o fuori casa) YOLO beni (che protegge ogni cosa intorno a noi); YOLO persone (che assicura nella vita di tutti i giorni); YOLO salute (che mette a disposizione prodotti e servizi sul piano sanitario).

Tali prodotti assicurativi sono di fatto micro polizze, attivabili quando la persona ne ha bisogno (on-demand) e solo per il tempo che gli occorre (pay per use): sarà possibile assicurarsi per una semplice partita di tennis, per un week end al mare o alla guida di una bicicletta, ma anche proteggere il proprio smartphone per periodi limitati, ad esempio durante un viaggio. Particolari polizze saranno indirizzate a soddisfare le esigenze poste dalla nuova mobilità urbana, ovvero dalla sharing economy.

Come funziona la tecnologia

La piattaforma tecnologica è certamente uno degli asset fondamentali della società, ‘frutto di due anni di sviluppo e investimenti rilevanti’.

E’ un sistema complesso: da un lato è concepito per essere un ecommerce e per connettersi con diversi partner assicurativi e distributivi, garantendo un’elevata customer experience; dall’altra, deve gestire big data e garantire la profilazione dei clienti, attraverso sistemi di intelligenza artificiale e machine learning. 

Infine, la piattaforma deve potersi evolvere con agilità nel tempo: lo roadmap d’innovazione tecnologica di Yolo è già puntata su chatbot, robot broker, integrazione IoT, assicurazioni peer-to-peer, modelli di pricing dinamici e variabili.

Per una startup insurtech il continuo e veloce sviluppo tecnologico è fondamentale, l’obsolescenza ha tempi frenetici e il livello competitivo è molto alto. Per esempio in Italia, Yolo potrebbe trovare un degno competitor in Neosurance, startup di cui abbiamo parlato altre volte, che per quanto diversa in alcuni elementi, ha anch’essa sposato la filosofia di collaborazione con le compagnie e delle polizze on-demand.

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