Assicurazioni, le due barriere all’innovazione

Forte regolamentazione e capitali a garanzia: ecco i due fattori che frenano gli investimenti dei venture capitalist nelle startup del settore assicurativo. È l’analisi dell’Economist, che individua anche chi sta riuscendo a superare gli ostacoli

Pubblicato il 08 Feb 2016

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Se è vero che il settore delle startup fintech sta raccogliendo tantissima attenzione e capitali da parte degli investitori, per quanto riguarda il mercato assicurativo, nonostante la forte scossa degli ultimi anni e i massimi storici di crescita degli investimenti raggiunta nel 2015, le barriere che potremmo definire “strutturali” che in qualche modo frenano il boom all’arrivo di nuovi competitor (cioè di startup) sono due.

“Il mercato assicurativo è difficile da penetrare, per due motivi. La più importante è la regolamentazione del settore….Il secondo ostacolo è il capitale…..” Così ha scritto The Economist nell’articolo “Against the odds – Going where few startups have gone before”, in cui appunto si indicano questi due elementi quali freni anche allo slancio dei Venture Capitalist.

Il primo elemento, cioè la regolamentazione, incide sulla complessità e di conseguenza sulle tempistiche con le quali si riesce ad andare sul mercato con un prodotto nuovo; il secondo elemento, cioè il capitale, ha a che fare con la solvibilità delle compagnie assicurative. Le startup non hanno ancora l’autorevolezza di un brand riconosciuto, ma per operare devono anche garantire di poter soddisfare i risarcimenti.

L’articolo illustra anche come alcune startup tech insurance (Metromile, Lemonade) stanno risolvendo questi aspetti.

Per approfondire, degli investimenti venture capital nel settore assicurativo abbiamo parlato in questo articolo.

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