Per il mondo assicurativo il tema “driverless car”, la tecnologia per la mobilità del futuro, è tra i più drammatici. La disruption del settore è facilmente intuibile con delle semplici considerazioni: attualmente le polizze auto rappresentano uno dei segmenti assicurativi più importanti nei Paesi occidentali (USA e Europa) dove la circolazione di autoveicoli è massima; secondo i più importanti analisti al mondo l’arrivo dell’auto a guida autonoma farà crollare il mercato delle polizze auto (fino al 40% dice KPMG), sia perchè, come riportava il Wall Street Journal la maggiore sicurezza che tali veicoli garantiranno determinerà l’abbattimento dei rischi e conseguentemente dei costi delle polizze, sia perché la responsabilità dei danni provocati dal veicolo (l’attuale RCA, in Italia) potrebbe essere ripartita diversamente da oggi tra proprietario del veicolo e costruttore dello stesso.
Tesla sembra avere idee chiare sull’argomento, probabilmente perchè alcuni dei suoi modelli in circolazione hanno già funzionalità di “pilota automatico” in autostrada, e nel mercato asiatico e australiano ha annunciato nei mesi scorsi il lancio, in partnership con alcune compagnie, di un servizio assicurativo dedicato ai propri veicoli.
E ora rilancia ulteriormente: Jon McNeill, presidente di Tesla (vendite e servizi), ha annunciato in occasione del report periodico sui risultati della società, che l’idea è quella di perseguire questo obiettivo, vendere l’auto con un prezzo unico che comprende assicurazione e manutenzione.
Business Insider, raccomanda agli assicuratori di tenere d’occhio e prendere molto sul serio il modello “assicurativo” sperimentato da Tesla, il quale mira sostanzialmente a includere la polizza nel prezzo dell’auto, rendendola di fatto un’assicurazione a vita del veicolo, che elimina all’acquirente persino il pensiero “di dover stipulare una polizza”.
Una formula che permette di by-passare anche il problema della spartizione della responsabilità tra produttore e proprietario, e che da un punto di vista economico si basa (e risulta sostenibile) sull’assunto che i veicoli autonomi abbatteranno il numero di incidenti stradali. Sul fondamento di questo assunto Tesla ha già la prova provata: il National Highway Traffic Safety Administration (US) ha dichiarato, dopo 6 mesi di indagini che sono seguite al primo morto su una Tesla a guida automatica della scorsa primavera, che non solo l’auto non ha nessun difetto sulla sicurezza ma che gli incidenti di questo veicolo si sono ridotti del 40% da quando il sistema “autopilot” è stato installato.
Secondo McKinsey, la diffusione piena delle auto autonome, che non sarà proprio dietro l’angolo, porterà addirittura a una riduzione del 90% degli incidenti stradali. Ne consegue che sia in definitiva proprio questo il “tema” per il settore assicurativo, che deve ripensare completamente la sua value proposition per il settore auto e non perdere completamente il mercato. Per le aziende che producono veicoli, in un contesto nel quale l’incidente (e quindi la copertura dei danni) diventa un evento eccezionale, far rientrare la polizza nel prezzo auto è davvero poco oneroso, molto efficace anche da un punto di vista “customer experience” e probabilmente anche più semplice da gestire.