Accenture, ecco chi è l’insurer of change

In un mercato assicurativo sempre più complesso e mutevole, innovazione tecnologica e open innovation sono le strategie giuste per competere e vincere. Ne parla Daniele Presutti, Accenture Senior Managing Director e responsabile Insurance

Pubblicato il 27 Ott 2016

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Nello scenario odierno, caratterizzato da un contesto economico ancora delicato e da una rivoluzione nelle abitudini e dei modelli di consumo degli utenti, le compagnie assicurative si trovano a competere in un mercato sempre più complesso e dinamico.

I risultati ottenuti dal settore assicurativo italiano continuano ad essere positivi, seppur con tassi di crescita ridotti rispetto agli anni precedenti. A partire dal 2016, però, si prevede una contrazione del trend (raccolta premi: -7,1%), a causa dell’inversione di tendenza relativa al comparto Vita, (raccolta premi -9,0%), che ha guidato il mercato negli ultimi anni.

Sono due le grandi tendenze che stanno cambiando il mercato assicurativo: da un lato la persistenza di bassi tassi di interesse e la continua decrescita dei premi auto mettono sotto pressione la redditività e richiedono una forte focalizzazione su una riduzione strutturale e sostenibile nel tempo della base costi verso un modello operativo di funzionamento leggero.

Dall’altro lato, l’accelerazione nell’innovazione digitale intesa sia come innovazione tecnologica che di nuovi modelli di business abilitati dalle tecnologie sta diventando un elemento centrale dei piani strategici di tutti i principali player assicurativi.

E il tipo di “customer experience” e di processi digitali che i G.A.F.A.A. (ossia i grandi gruppi Disruptors Google, Amazon, Facebook, Apple e Alibaba) offrono influenza le aspettative che i clienti hanno quando interagiscono con le Compagnie, si ricerca una simile facilità di fruizione e personalizzazione i prodotti e servizi, qualità del servizio e immediatezza.

Il settore assicurativo ha visto incrementare in modo significativo negli ultimi anni gli investimenti nell’Insurtech triplicando i volumi e raggiungendo circa 2,7 miliardi di dollari e ponendosi su una traiettoria di crescita simile a quella sperimentata dall’industry bancaria che nel Fintech è partita prima e ha raggiunto già una certa maturità.

La posta in gioco è significativa, la trasformazione digitale abilita una nuova struttura costi e nuovi modelli di ricavi. In base ad una ricerca Accenture l’integrazione strutturale delle tecnologie digitali nella catena del valore assicurativo migliora di oltre il 50% l’EBIT portandolo da una media del 4.8% al 7.4%.

A fronte di questa “esplosione” tecnologica e di consumo digitale e man mano che le compagnie espandono il loro potenziale attraverso la tecnologia sia apre il tema che ci sono così tante tecnologie da gestire, tanti possibili modi di ripensare prodotti e servizi, tanti differenti canali di interazione con il cliente, che le risorse umane, l’organizzazione e i processi richiedono un’attenzione estremamente rilevante e differente rispetto al passato.

Nasce, quindi, l’Insurer of Change che deve creare una nuova cultura aziendale digitale basata sul cambiamento continuo e sostenibile, facendo leva su Open Innovation per estendere i confini dell’ecosistema assicurativo e ricercare una nuova competitività, nuove competenze digitali, flessibili e «multi-task», strutture organizzative meno gerarchiche basata su team di “peers” e la capacità di di utilizzare la tecnologia digitale come spinta per la trasformazione.

ndr: maggiori informazioni sulla figura dell’ insurer of change nella survey scaricabile qui, presentato da Presutti in occasione dell’Insurance Day 2016

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