SisalPay entra con decisione nel mercato dei pagamenti digitali di nuova generazione e affida a un’app di nome Bill il compito di conquistare una posizione di rilievo. Il nuovo sistema punta a diventare il “portafoglio” virtuale degli italiani. Il Gruppo guidato da Emilio Petrone può contare su una base di oltre 13 milioni di italiani che già oggi utilizzano i canali di pagamento SisalPay su una rete di oltre 40.000 punti vendita capillarmente distribuiti in Italia. Bill, Guglielmino ma anche conto, è destinato a crescere in una dimensione bancaria: da subito l’app si può “ricaricare” in contanti nei punti vendita SisalPay e nel futuro prossimo saranno possibili altre operazioni che configurano un modello di proximity banking digitale.
Bill fuori dalla rete SisalPay
Bill uscirà presto dalla rete SisalPay. “Stiamo siglando diverse partnership con grandi operatori del settore”, anticipa Francesco Maldari, Responsabile Payments and Services del Gruppo Sisal. “Bill ha l’ambizione di raggiungere tutti i cittadini che posseggono uno smartphone ed essere il valido e sicuro sostituto del portafoglio. Bill è infatti sinonimo di sicurezza: uno strumento che riflette i massimi standard di sicurezza e rispetto della privacy, in linea con le disposizioni dell’Autorità Bancaria Europea”
Con Bill è possibile acquistare qualsiasi tipo di prodotto presso tutti gli esercizi convenzionati e scambiare denaro in modalità peer to peer con un semplice click. Molto aggressiva la politica commerciale decisa per affrontare la concorrenza che in questo segmento di mercato comincia a essere agguerrita: Bill è completamente gratuito per i consumatori, mentre i merchant pagheranno 10 centesimi per ogni transazione superiore ai 10 euro. Costi evidentemente molto più bassi di qualsiasi tradizionale sistema cashless.
Come è nata Bill
Bill nasce da 10 mesi di lavoro di una startup interna a SisalPay, nata nell’autunno dello scorso anno e guidata da Monica Del Naja, Head of Digital Payments di SisalPay. Del team fanno parte 20 giovani talenti, con competenze e background eterogenei.
SisalPay, come accelerare la trasformazione digitale in azienda con una startup interna
SisalPay a sostegno dell’Italia cashless
SisalPay ha l’ambizione di contribuire alla transizione dell’Italia verso una cashless society, sul modello dei Paesi del nord Europa. Già adesso nella propria rete di 40.000 punti vendita, oltre il 20% di operazioni di pagamento è effettuato tramite moneta elettronica. Con Bill ci sarà un’accelerazione verso le nuove modalità di pagamento tramite smartphone e per gli importi più bassi. L’app, che ha un tetto settimanale di 250 euro, è stata sviluppata all’interno della “startup” costituita in SisalPay, grazie anche agli investimenti tecnologici fatti dalla società. Solo nel 2017 sono stati stanziati oltre 20 milioni di euro per innovare il canale dei punti vendita al servizio dei cittadini e rafforzare l’ecosistema dei servizi offerti dal brand SisalPay.
SisalPay e Bill, un modello di proximity banking digitale
Bill è la prima piattaforma di digital payment che è possibile ricaricare anche in contanti presso gli esercenti SisalPay: è così di fatto il il primo modello di proximity banking digitale in Italia, per facilitare il processo di transizione dall’uso del contante a strumenti cashless. Bill offre la possibilità di trasferire denaro direttamente sul proprio conto corrente in modo tracciato e sicuro, aprendo di fatto oltre 40.000 “sportelli bancari di prossimità”, in un momento in cui si verifica una contrazione dell’offerta retail delle banche. E altri servizi verranno presto aggiunti. “Bill è una tappa importante di un percorso di evoluzione digitale dell’azienda, a supporto della crescente esigenza di pagare in modo smart e sicuro”, spiega Maldari. “La nostra strategia prevede lo sviluppo di nuove soluzioni, funzioni e servizi a valore aggiunto, per guidare il futuro digitale del mercato, al servizio dei clienti e degli esercenti. SisalPay entra così in una industry in cui punta a investire ulteriormente nei prossimi anni, in termini di persone e di tecnologia”.