Nella banca del futuro c’è sicuramente la blockchain, l’innovativo paradigma basato sulla fiducia che consente lo scambio di qualsiasi tipo di dati quasi senza necessità di intermediari. A vincere l’edizione 2017 di ING Challenge, contest promosso dall’istituto finanziario ING Italia in collaborazione con il polo di innovazione H-FARM, è stata infatti WeAreStarting, società di Bergamo che gestisce un portale di equity crowdfunding ma che ha conquistato la giuria con un’idea imprenditoriale in grado di combinare in modo innovativo questo tipo di raccolta fondi online con la blockchain.
CHE COS’È LA BLOCKCHAIN
La Blockchain è uno dei terreni più fertili nel campo dell’innovazione. Spesso si abusa dell’associazione tra Blockchain e Bitcoin, ma c’è molto più in ballo: tantissime altre applicazioni, senza nessun tipo di limitazione. Perché la Blockchain non va vista come una “soluzione tecnologica” bensì come un nuovo approccio, decentralizzato, al concetto di trust, di fiducia. Una visione opposta a quella che tradizionalmente contraddistingue la logica di verifica e di controllo in tantissime attività umane a partire da quelle finanziarie ed economiche, dove un’unità centrale affidabile e certificata si occupa di verificare e autorizzare le operazioni o le transazioni. Con la Blockchain questa verifica e questa autorizzazione non è in un “centro” ma è appunto decentralizzata presso tutti coloro che entrano nella “catena” con il ruolo di “Blocchi” o Nodi. Questo diverso approccio sta generando contestualmente nuovi modelli di business.
Blockchain: come la “catena dei blocchi” cambierà aziende e startup fintech
IL CONCORSO
ING Challenge si è tenuto l’11 ottobre presso Talent Garden Calabiana di Milano. Diverse le startup operanti in Italia e in Europa nel settore Fintech (tecnologia applicata alla finanza) con progetti innovativi in grado di rispondere ai bisogni delle nuove generazioni: dai pagamenti al money management, sino alla digital identity, alla sharing economy, all’ e-commerce e al mondo degli investimenti. E’ proprio su quest’ultimo tema che è intervenuta la startup bergamasca WeAreStarting, che dal 2014 gestisce il portale di equity crowdfunding WeAreStarting.it dedicato a piccole e medie imprese (pmi) e startup in cerca di finanziamenti da parte della “crowd” e da investitori professionali come ad esempio banche e società di gestione del risparmio.
LA PROPOSTA CHE COMBINA EQUITY E BLOCKCHAIN
“Con il nostro partner tecnologico, la società canadese Katipult – spiega a EconomyUp Carlo Allevi, Founder e Operations Manager di WeAreStarting – stiamo cercando di capire quali opportunità possa offrire la Blockchain una volta integrata all’interno di una piattaforma di equity. La prima opportunità intravista è gestire la Blockchain in modo da avere un registro facilmente consultabile che tenga traccia di quello che avviene nel mercato secondario dell’equity”.
L’equity crowdfunding è una modalità di finanziamento online di startup e pmi innovative, normata in Italia nel 2013, che consente all’investitore di finanziare queste giovani realtà imprenditoriali in cambio di quote societarie.
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Chi detiene le quote non può però cederle o scambiarle, a meno che non si rivolga a un intermediario finanziario. Così vuole la normativa attualmente in vigore. “Noi non possiamo gestire direttamente il mercato secondario – conferma Allevi – ma dobbiamo ricorrere per legge a un intermediario finanziario. Finora però gli intermediari lo hanno fatto malvolentieri perché sono operazioni che rendono poco”. È qui che verrebbe in soccorso la Blockchain. “Nel momento in cui viene lanciata la campagna di raccolta fondi per un’impresa, e gli investitori si fanno avanti, a quegli investitori verrebbero assegnate quote della società e contestualmente token di quote che possono essere scambiati tra coloro che possiedono le quote e chi le vuole acquistare. Tutto questo verrebbe tracciato sulla Blockchain. Sarà utile per capire chi ha in mano le quote e la gestione sarà automatizzata”. Il Founder della piattaforma di crowdfunding assicura che, a breve, il progetto sarà tecnologicamente fattibile. “La tecnologia sarà pronta ad essere implementata commercialmente entro il primo trimestre 2018”.
A partecipare al contest anche, EasyTax Assistant, applicazione che vuole educare e supportare l’utente per la gestione del 730 con l’obiettivo di aiutare a ridurre nel tempo la pressione fiscale, e Rigoblock, soluzione su protocollo blockchain/ethereum che si rivolge ai traders e a chi è interessato a crearsi un proprio fondo.
Marco Bragadin, CEO di ING Italia ha commentato: “ING Challenge è per noi un importante momento di confronto e dialogo con le startup del fintech. In ING collaboriamo già con circa 100 fintech attraverso l’ING Customer Experience Center (ICEC) perché siamo convinti che, anche attraverso il dialogo e il confronto con queste realtà, si possa costruire la banca del futuro. Abbiamo scelto WeAreStarting per la concretezza della proposta e perché crediamo che in Italia il segmento del finanziamento alle imprese non sia ancora sufficientemente servito.”
La prossima tappa dell’ING Challenge si terrà sempre a Milano il 14 dicembre, presso il Talent Garden Calabiana. Per maggiori informazioni e per candidarsi è possibile scrivere a info@ingchallenge.it.