E siamo a otto. Ing, tramite il suo fondo di venture capital Ing Ventures, ha messo a segno un altro colpo in nome dell’open innovation. Si tratta di FinCompare, startup tedesca che ha sviluppato una piattaforma in grado di mettere a confronto le offerte di prestito rivolte alle pmi. L’operazione ha portato nelle casse della fintech dieci milioni di euro, all’interno di un round “series A” guidato dalla banca olandese. In passato a scommettere su FinCompare erano stati Speedinvest e Uniqa Ventures. Mentre per la banca della zucca si tratta dell’ottavo investimento, dopo Moneytis, Kabbage, Axyon AI, Payconic, R3, Fintonic e Twisto.
Che cosa fa e a chi si rivolge FinCompare
Sbarcata sul mercato a febbraio 2017, FinCompare al momento opera soltanto in Germania, ha circa 2500 clienti e ha processato più di un miliardo di euro di prestiti. Secondo quanto riportano le informazioni diffuse dalla società, il nuovo capitale servirà sia per potenziare la piattaforma tecnologia che per accrescere il team, ma soprattutto per puntare con convinzione all’espansione in tutta Europa. Le caratteristiche della piattaforma sviluppata da FinCompare sono più o meno quelle di una tradizionale piattaforma di comparazione: consente, in poche parole alle piccole e medie imprese di trovare, confrontare e persino concludere una varietà di operazioni di finanziamento tra cui credito, leasing, factoring e rifinanziamento. I prodotti offerti sulla piattaforma provengono da oltre duecento tra banche, fornitori di servizi finanziari alternativi e banche online.
Tuttavia, resta da capire in che modo, proprio in virtù del sostegno significativo da parte di Ing, FinCompare sarà in grado di sviluppare un algoritmo indipendente, capace cioè di evitare che un determinato prodotto venga “promosso” di più rispetto a un altro. In questo senso, la società ha tenuto a ribadire che la capacità di rimanere indipendenti (specie nei confronti di Ing), caratterizza la forza di una piattaforma di confronto prestiti rispetto alle altre presenti sul mercato.
L’open innovation secondo ING
Cambiando punto di vista, dalla parte di Ing questa operazione rappresenta l’ennesimo passo del gruppo olandese sulla strada della digitalizzazione. Un percorso che l’istituto di credito sta intraprendendo in tutto il mondo, realizzando partnership con quelle startup che meglio si adattano al proprio business e aprendo così le porte all’innovazione che arriva dall’esterno. Al momento infatti, (oltre le otto società direttamente investite tramite il fondo di venture), Ing ha attivato più 130 partnership con startup di tutto il mondo, per citarne alcune: in Germania ha lanciato un progetto pilota di wealth management innovativo, rivolto ai clienti tedeschi, con la startup di robo-advisory Scalable Capital; mentre con Kabbage, startup statunitense, ha sviluppato un prestito istantaneo 100% digitale rivolto le imprese.
Sul tema dell’open innovation, e più in generale sulla collaborazione con le fintech, ha detto la sua Marco Bragadin, CEO di Ing Italia, in una recente intervista rilasciata a EconomyUp, «Le partnership con le fintech sono estremamente rilevanti per innovare i servizi bancari: da una parte sono per noi fonte di apprendimento (agility, creativity, entrepreneurship), dall’altra possiamo offrire loro un brand molto forte, un’ampia base clienti, expertise finanziaria e il capitale di cui hanno bisogno».