Siamo alla convergenza di numerose forze che spingono nella direzione dell’innovazione e verso la finanza digitale. Lo scorso 24 settembre la Commissione Europea ha rilasciato un importante set di documenti, il Digital Finance Package, che contiene vari elementi a supporto dell’innovazione, nel campo dell’Identità digitale interoperabile a livello europeo, una strategia per i pagamenti retail, un nuovo regime regolamentare che include e incorpora i crypto asset, un regime pilota per le infrastrutture di mercato basate su DLT (Distributed Ledger Technology). Il futuro della finanza è digitale, quindi.
The future of finance is digital
Commissione Europea, 24 sett 2020
Sul fronte della Banca Centrale Europea, è dello scorso 2 ottobre l’annuncio dei lavori in corso in tema di digital euro, una central bank digital currency dotata quindi di tutte le certezze e le rassicurazioni che derivano dal ruolo della BCE come emittente.
Nessuna decisione è stata ancora presa, ma il documento, al momento sottoposto a procedura di consultazione pubblica, analizza nel dettaglio le possibili opzioni che potranno essere intraprese. Per il settore bancario si tratta di grandi opportunità da studiare e analizzare per sviluppare gli use case che potrebbero beneficiare di una moneta programmabile; uno strumento questo che consente di incorporare una logica nel pagamento, una serie di azioni conseguenti ad accordi precedentemente presi.
Questo è sicuramente un grande cambiamento, un nuovo paradigma che ci vedrà fortemente impegnati come settore e che potrà cambiare le nostre abitudini quotidiane come cittadini.
“The euro belongs to Europeans and we are its guardian. We should be prepared to issue a digital euro, should the need arise.”
Christine Lagarde, President of the ECB
In questo contesto, il settore bancario italiano intende dare il proprio contributo, mettendo a frutto le competenze sia tecniche sia trasversali già ampiamente presenti grazie all’esperienza maturata da tutte le banche italiane
Siamo convinti che l’Euro digitale possa rappresentare una importante opportunità per l’Europa per essere al centro di una rivoluzione che scaturisce dalla moneta ma che ha un il potenziale per cambiare le vite dei cittadini e delle imprese europee.
Le banche possono e intendono essere parte di questo cambiamento. Con un opportuno e aperto coinvolgimento, siamo in grado di fare leva sulla caratteristica della programmabilità della moneta (caratteristica che sola è in grado di differenziare l’Euro digitale dagli strumenti di pagamento esistenti) per immaginare, costruire e mostrare ai regolatori come questa innovazione potrà declinarsi nella vita di tutti i giorni.
Le banche italiane, in particolare, sono all’avanguardia nell’uso della tecnologia Dlt, grazie alla loro infrastruttura funzionante di 100 nodi che già oggi processano centinaia di milioni di movimenti.
Il progetto Spunta, promosso dall’Abi e coordinato da Abi Lab per l’applicazione di una blockchain al processo interbancario di riconciliazione dei movimenti sui conti reciproci ha infatti costituito l’occasione per il settore di sperimentare sul campo una tecnologia innovativa e di mettere a punto un modello di governance distribuito. Oltre alle 18 banche pilota, hanno lavorato costantemente alle fasi progettuali i partner tecnici NTT DATA e SIA, oltre a R3 con la piattaforma Corda Enterprise.
Dal primo marzo, quando sono entrate in produzione le prime 32 banche, l’infrastruttura Spunta ha elaborato 204 milioni di transazioni per le 55 banche migrate nelle prime due scadenze. Per poter effettuare tutte le elaborazioni è stata necessaria solo un’ora durante la notte. A fine anno il numero di transazioni gestite supererà i 350 milioni.
Se questa macchina elaborasse casi più complessi, lavorando a pieno regime, è stato stimato che potrebbe sostenere un carico di 8,4 miliardi di transazioni. Per dare un termine di paragone, la blockchain di bitcoin in tutto l’anno 2019 ha gestito 117 milioni di transazioni. Oggi sono in produzione quasi 100 banche, ciascuna con un proprio nodo DLT distribuito sul territorio nazionale.
Questa esperienza, e questa competenza sono a disposizione dei percorsi di innovazione finanziaria del Paese che sarà sempre di più spinta dal contesto normativo europeo.