Givesurance si occupa essenzialmente di due cose: beneficenza e assicurazioni, due mondi che difficilmente si conciliano nell’immaginario comune.
Eppure, questa startup californiana, che si è già portata a casa oltre un milione di dollari di investimenti ed è stata accelerata da 500 startups (uno dei programmi di accelerazione più rinomati della Silicon Valley), attraverso una piattaforma tecnologica e un buon modello di business vuole mettere insieme profittevolmente gli interessi di diversi soggetti: le compagnie assicurative, le organizzazioni umanitarie, il proprio business e naturalmente quello dell’utente.
Come fa?
Parte da un concetto simile al nostro 5×1000: trasformare una percentuale di un pagamento che siamo tenuti a fare, in una donazione caritatevole.
Givesurance applica questo al settore assicurativo, basandosi su una piattaforma tecnologica che permette da web e dispositivo mobile e in modo semplice e trasparente di effettuare tutto il processo.
L’utente si iscrive alla piattaforma, inserendo i dati della propria assicurazione in maniera da verificare la cosiddetta “eliggibilità”, cioè se la compagnia rientra tra quelle in partnership con Givesurance (se non lo è, il sito re-indirizza l’utente verso compagnie che lo sono…).
A questo punto viene assegnato all’utente un borsellino virtuale per le donazioni che l’utente può destinare alle organizzazioni che preferisce, tra quelle listate nel sito. Givesurance restituisce all’utente il 5% del suo premio, percentuale che nella ricca industria assicurativa moltiplicato per milioni di soggetti, può rappresentare davvero moltissimo danaro. In US si spendono annualmente oltre due mila miliardi di dollari in premi assicurativi e già attualmente 113 milioni di americani fanno regolarmente donazioni: se Givesurance riesce a interporsi e connettere questi due mercati, può arrivare a gestire transazioni benefiche per 100 miliardi di dollari, secondo quanto dichiara.
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