Dal 13 gennaio 2018 entra ufficialmente in vigore la direttiva europea sui pagamenti digitali (denominata PSD2). Si tratta di un intervento dell’Unione Europea volto a standardizzare le modalità di esecuzione dei pagamenti elettronici, rendere più sicure le transazioni e tutelare i consumatori. A beneficiare della PSD2 saranno tutti i fornitori di servizi di pagamento: banche, startup fintech, telco, e TPP (Thirdy Party Providers).
L’Unione ha emanato questa direttiva a gennaio 2016, lasciando dunque ai Paesi europei ventiquattro mesi per il recepimento di quanto previsto nel testo. Tale processo, in Italia, va avanti senza particolari intoppi (qui tutte le tappe più significative). E anzi, a breve, potrebbero anche nascere almeno un paio di rilevanti opportunità in grado di accelerazione il processo innovativo del settore finanziario nel nostro Paese. Una riguarda i processi della Pubblica Amministrazione, l’altra potrebbe favorire lo sviluppo delle startup fintech in Italia.
Come spiega qui il sito Agenda Digitale, tutto trova spazio all’interno di un parere, approvato il 25 ottobre in Commissione Finanze alla Camera, sullo schema di decreto legislativo che recepisce la direttiva 2015/2366 (la PSD2 appunto). Focalizzando l’attenzione su quel che riguarda l’ambito fintech, al fine di incoraggiare la crescita di questo settore, viene fatta richiesta al Governo di valutare la possibilità di integrare lo schema di decreto legislativo di recepimento della normativa inserendo “misure per favorire la prestazione di servizi di pagamento da parte di imprese startup innovative”.
Cosa vuol dire? Che il Ministero dell’Economia e delle Finanze – come si legge ancora su Agenda Digitale – tramite un decreto, dovrà adottare una serie di norme volte a favorire le prestazioni di servizi di pagamento da parte di startup innovative. A beneficiarne potrà essere chi ha puntato forte sul business dei pagamenti elettronici, realizzando, ad esempio, servizi pensati per monitorare le transazioni di denaro online da parte delle aziende.
In ogni caso si tratta di una buona notizia per tutte le startup fintech, anche alla luce delle linee guida messe sul piatto dalla Banca Centrale Europea, lo scorso settembre, in materia di finanza innovativa. E sebbene in molti sostengano che l’introduzione di questa normativa possa favorire principalmente realtà come Facebook, Amazon, Google e altri giganti della tecnologia, che hanno da tempo messo gli occhi sul settore, le piccole imprese innovative potranno senz’altro sfruttare i vantaggi della PSD2 per potenziare il loro business.