La notizia
Il 31 luglio 2017 il governo cinese ha annunciato che inizierà a utilizzare la blockchain, sorta di sistema peer-to-peer che consente lo scambio e la distribuzione sicura di qualsiasi genere di dati, per la riscossione delle tasse e l’emissione di fatture elettroniche. Solo pochi mesi fa Pechino aveva svelato di essere in fase di test su un progetto legato alla realizzazione di una propria criptovaluta; le due iniziative potrebbero essere collegate e accelerare la diffusione quotidiana di questa tecnologia.
Blockchain: come la “catena dei blocchi” cambierà aziende e startup fintech
♦ Perchè è importante
Criptovalute nazionali e blockchain come sistema per le operazioni amministrative potrebbero rappresentare un futuro non troppo lontanto, ma test veri e propri istituzionali non sono ancora stati fatti. La Cina si sta ponendo come pioniera in questo campo e sarà interessante osservare da vicino l’esperimento, che per ora è il primo in assoluto a livello globale.
In molti paesi, Italia compresa, grazie al lavoro importantissimo del Team per la Trasformazione Digitale, stiamo ricorrendo alla digitalizzazione e all’informatizzazione di processi che troppo a lungo sono rimasti statici e spesso risultano complicati e costosi. Sistemi che sono nati in contesti molto diversi da oggi e che diventeranno sempre più un limite alla crescita e all’adattamento a un futuro che sarà pesantemente rivoluzionato da tecnologie come la blockchain, l’intelligenza artificiale, la robotica, la stampa 3d e molte altre. In molti si interrrogano su come riformare modelli di governance e istituzioni e gli esperimenti in corso sono ancora pochi e limitati. Il fatto che un colosso come la Cina si metta in gioco sperimentando è certamente una spinta ad approfondire e capire quale possa essere la strada per il futuro e farà certamente da traino per gli altri paesi che vorranno restare al passo con l’innovazione.